SCAMACCA GUIDA L’ATTACCO MOBILE «METTIAMOLI SPALLE AL MURO»
Quarto incrocio con i portoghesi: per la Dea contro di loro è sempre stata una sfida del gol fra reparti offensivi super
Dicono a Zingonia che stia sorridendo molto di più, ultimamente. E non c’è motivo per non crederlo, anche se Gianluca Scamacca sostiene di non aver mai smesso di farlo. Ieri, al tavolo delle conferenze accanto a Gian Piero Gasperini, deve aver evitato volutamente: massima concentrazione, non era questione di umore. Del resto, come ha detto domenica a Torino, «il mister ci martella quotidianamente». Anche dal punto di vista psicologico, invitandolo a sentirsi addosso meno pressioni e più gioia nel giocare il suo calcio: che ce ne fosse bisogno o meno, era a prescindere un buon consiglio. Che Scamacca ha intascato volentieri, ma solo come patrimonio personale. Il suo messaggio di ieri è stato chiaro: non poteva diventare un caso quello che è stato solo un momento di appannamento. «Nessuna pressione, ma se un attaccante non fa gol e non concilia il fatto di segnare con l’aiuto da dare alla squadra, è normale che passi un periodo un po’ così. Ma per me è stato un periodo di crescita e ho sempre sorriso, anche perché mi sento totalmente
coinvolto in questo progetto».
Titolare e in gol Forse ancora di più - sarebbe naturale - se stasera giocherà ancora titolare: ieri il ragazzo ha recitato bene il vangelo della concorrenza («La competizione interna è sempre una cosa sana, ti spinge a dare di più»), ma è anche vero che la continuità di impiego è la medicina migliore per arrivare al top della condizione, come ha sottolineato sempre anche il Gasp. Per Scamacca sarebbe la terza gara consecutiva dall’inizio, cosa che in stagione non succede da ottobre-inizio novembre, quando il centravanti partì in tutte le gare di campionato contro Lazio, Genoa, Empoli e Inter. E sarebbe anche la terza di fila dal 1’ contro lo Sporting, «che sembra perseguitarci - ha detto, stavolta sorridendo, a Sky — visto che lo affrontiamo per la quarta volta...». A lui male non fa: lo ha colpito due volte, ovvero sempre quando Gasperini lo ha scelto dall’inizio. E magari davvero non è un caso che tutti gli otto gol firmati in questa stagione siano arrivati indossando una maglia da titolare.
Gli occhi di Spalletti «Sarebbe il massimo farne un altro», ha detto ieri. Anche perché lo stesso c.t. della Nazionale, Luciano Spalletti, stasera darà un’occhiata molto interessata alla gara di Bergamo, in vista della lista dei convocati per le due amichevoli negli Usa, che comunicherà poi domani. E al momento Scamacca sarebbe in ballo con Lucca, per salire sul volo che porterà gli azzurri a Miami.
Occhio agli sprechi Sarebbe il massimo anche perché in Europa non gli è mai successo di colpire per tre volte di fila. Ma potrebbe non bastare neppure quello, forse: «Domani sarà importante anche partire forte, tutti. Provare a mettere lo Sporting con le spalle al muro. E stare attenti ai dettagli, giocando tranquilli per il risultato». Se la sua sfida personale dovrebbe essere - condizionale d’obbligo - con Gyokeres, il cannibale del gol di
Il “nove” azzurro Scamacca ha già colpito lo Sporting due volte, sempre quando Gasp lo ha scelto da titolare
Amorim, 33 gol in 37 partite stagionali, cinque in questa Europa League, quella fra Atalanta e Sporting può essere a prescindere una sfida all’ultimo gol. Stessa filosofia offensiva dei due tecnici, stesso punto di forza nell’attacco: la rivale di domani segna da undici gare consecutive fra campionato e Europa, ma pure Gasperini ha molte armi a disposizione, con le quali disegnare un attacco mobile, ovvero variabile e con più soluzioni, anche a gara in corso. «Davanti - diceva ancora Scamacca - abbiamo tutti qualità: così è più facile avere tante occasioni da gol». A patto di usarle bene: «Non dobbiamo sprecarle, come è successo a Lisbona». E se lo dice da solo: vale pure per lui, pali permettendo ovviamente.
Il “nove” svedese
Gyokeres ha firmato 33 gol in 37 gare stagionali, cinque in questa Europa League