La Gazzetta dello Sport

Attenti a queste 3

Che euforia Il c.t. Sylvinho ne ha 7 dalla A Ma brilla Manaj Il caso Brahim Diaz in Spagna è polemica La speranza è Yamal L’attaccante, poco considerat­o, ha scelto il Marocco. De la Fuente punta sui canterani I soliti noti resistono ma la “novità” è Budim

- A DORTMUND f.m.r. di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID A GELSENKIRC­HEN A LIPSIA f.m.r.

obbiamo alzare il livello» dice in perfetto italiano Sylvinho, ct brasiliano dell’Albania. «Lavoriamo giorno e notte pensando all’Europeo. È un sogno per noi. Siamo in un gruppo durissimo e per quello dobbiamo migliorare. È l’obiettivo di queste due partite». L’italiano è la seconda lingua di una nazionale albanese che venerdì giocherà al Tardini contro il Cile e lunedì a Stoccolma con la Svezia. Tra i 26 convocati di Sylvinho ci sono 7 giocatori della Serie A: Djmsiti, Berisha, Asllani, Hysaj, Ramadani, Bajrami e Kumbulla e uno di B, Kastrati. L’Albania sta vivendo mesi di euforia, ha fatto un girone di qualificaz­ione strepitoso con 4 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, e Sylvihno surfa l’onda dell’eccitazion­e: c’è grande attesa per queste due amichevoli, si cercano conferme dopo la qualificaz­ione. Sylvinho ha un attaccante in grande forma, Rey Manaj che dopo aver passato l’adolescenz­a in Italia a 20 anni è andato in Spagna senza trovare la sua strada e oggi è terzo nella classifica cannonieri in Turchia, dove gioca nel Sivasspor, dietro a Dzeko e Icardi. Il suo compagno di reparto Armando Broja è a secco: in prestito dal Chelsea al Fulham, non gioca mai. Per il resto il ct brasiliano deve scegliere il portiere, con Berisha in vantaggio su Strakosha che fa panchina al Brentford, e punta molto sul suo gruppo di ‘italiani’: «Hanno grande esperienza ed etica del lavoro», dice.

«DALBANESI

30 anni Difensore

E’ una colonna dell’Atalanta dal 2018. Il capitano dell’Albania 27 anni attaccante Ha giocato con Cremonese, Inter, Pisa. Pescara, Spezia Ora al Sivasspor otrà sembrare strano, ma il tema principale di quest’ultima lista di convocati offerta da Luis De la Fuente è stata l’assenza di Brahim Diaz. Venerdì nella conferenza stampa del ct organizzat­a per commentare le sue scelte le prime cinque domande, e otto delle prime 10, sono state sul centrocamp­ista del Madrid che ha scelto di giocare col Marocco e debutterà con i Leoni dell’Atlante in un’amichevole a Fes contro la Mauritania. La Spagna gioca venerdì a Londra con la Colombia e martedì al Bernabeu con il Brasile di Vinicius e Rodrygo in una sfida dedicata alla lotta al razzismo, ma ai colleghi spagnoli sembrava interessar­e solo Brahim, che quando vinceva lo scudetto col Milan non era minimament­e considerat­o, mentre oggi che fa panchina al Madrid è un caso nazionale. De la Fuente ha chiamato Brahim per tantissime partite nelle nazionali giovanili che ha allenato a lungo, ma ultimament­e il ragazzo di Malaga nato da genitori spagnoli di origini marocchine ha scelto la maglia dei nonni, tra recriminaz­ioni incrociate poco gradevoli. Lui si è sentito trascurato, dalla federazion­e spagnola non hanno gradito certe sue pretese, da quella marocchina gli hanno fatto pervenire un grande abbraccio, il rapporto con la Roja è andato in frantumi e la stampa madridista

Pse l’è presa col ct.

Ecco i 2007 Detto di Brahim, la Spagna in vista dell’Europeo ha da tempo perso Gavi (legamento crociato rotto proprio in nazionale) e trattiene il fiato per Pedri, sempre infortunat­o ai muscoli della coscia e in piena depression­e. In compenso ha trovato il suo faro nel 16enne Lamine Yamal e ha deciso di chiamare il suo compagno di squadra e coetaneo, sono entrambi del 2007, Pau Cubarsí, centrale del Barça che sta facendo furore e ha tolto il posto all’ex nazionale Iñigo Martinez.

Tanti in forma Per il resto la squadra è quella di sempre, simile alla nazionale che ci ha superato a giugno per poi andare a vincere la Nations League, con diversi elementi in ottima forma. Unai Simon ha trovato un buon

NUMERO

europei vinti dalla Nazionale spagnola che si è imposta nel 1964, nel 2008 e nel 2012. Mentre la Roja ha conquistat­o il titolo mondiale nel 2010 in Sud Africa concorrent­e tra i pali in David Raya, portiere dell’Arsenal di Arteta. In difesa i terzini Carvajal, travolgent­e col Madrid e Grimaldo, puntello fondamenta­le del Bayer di Xabi Alonso. In mezzo il solito immenso Rodri, caposaldo del City di Guardiola. Davanti Nico Williams, freccia dell’Athletic Bilbao quarto in Liga, e Morata, capitano della Roja che fino a gennaio ha giocato una delle sue migliori stagioni.

Dubbi centrali Qualche dubbio in mezzo alla difesa, come già al Mondiale in Qatar: Le Normand e Vivian giocano con regolarità tra San Sebastian e Bilbao, Laporte è finito prematuram­ente in Arabia (e si è lamentato del livello di gioco e infrastrut­ture), Cubarsí non ha ancora la patente. Per il resto poche stelle e tanta qualità: Dani Olmo, Fabian Ruiz, Gerard Moreno, il trio della Real Sociedad Zubimendi, Milkel Merino e Oyarzabal. I primi due nel mirino della Juve per il prossimo anno. E occhio all’Under 21, con una lista di convocati di livello alto. Perché la Spagna fa cantera, e fa giocare i giovani e i giovanissi­mi. Luis De la Fuente ringrazia, e con pazienza respinge le domande un po’ faziose su Brahim Diaz, panchinaro del Madrid. La Spagna è pronta per un Europeo da protagonis­ta, poi se dovesse avere anche Pedri, di più.

CROATI

38 anni centrocamp­ista gioca nel Real Madrid dal 2012. E’ il leader della Nazionale della Croazia 32 anni Attaccante Ha giocato nel Crotone e nella Samp. Dal 2020 è all’Osasuna soliti noti, sempre più vecchi, mai domi. Questa la fotografia della Croazia di Zlatko Dalic, guidata dall’eterno Modric, che venerdì sera ad Abu Dhabi contro la Tunisia rimedierà la sua presenza numero 173. È la semifinale di un torneo che dall’altra parte vede affrontars­i Egitto e Nuova Zelanda, martedì la finale tra le vincenti. Impegni relativi quelli scelti dalla federazion­e croata, evidenteme­nte attratta dal cachet arabo. Del resto per Dalic non c’è molto da sperimenta­re: l’ossatura della squadra è sempre la stessa. Tra i 25 convocati ce ne sono 9 con oltre 50 presenze in nazionale, e 7 con meno di 10, ma 3 sono portieri chiusi da Livakovic. Diciamo che la novità, relativa, è Ante Budimir: l’attaccante passato da Crotone all’Osasuna sta facendo meraviglie: già 15 i gol in Liga, solo uno in meno del pichichi Bellingham. Per il resto il problema di Dalic è l’usura: Modric gioca pochissimo (e si lamenta), Brozovic è titolare ma all’Al Nassr di Cristiano Ronaldo, Perisic in prestito all’Hajduk non gioca da settembre per un infortunio dal quale è rientrato all’inizio del mese. Al City Kovacic gioca spesso ma non è titolare fisso, Gvardiol ci ha messo un po’ a trovare forma e misure, dentro e fuori anche Stanisic al Bayer Leverkusen. Quattro gli “italiani” convocati: i veterani Vlasic e Pasalic, oltre a Pongracic ed Erlic, alle prime esperienze in nazionale.

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Berat Djimsiti
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Ante Budimir
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Luka Modric
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Rey Manaj
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Stelle Da sinistra Kristjan Asllani dell’Albania, Alvaro Morata della Spagna e Marcelo Brozovic della Croazia EPA/AFP/GETTY

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