DA VIÑALES RINATO A MARQUEZ CARICO I SEGNALI DI VITA DELLA MOTOGP
Sembrava una fotocopia della domenica del Qatar, con il favorito Pecco Bagnaia rapidamente in fuga su uno dei circuiti che ama di più. Invece è bastato un suo errore, nella frenata in fondo al rettilineo del traguardo, per regalare alla gara Sprint del GP del Portogallo un finale vivace e divertente. La fetta di torta più grossa, in termini di punti e prestigio, se l’è presa l’Aprilia di Maverick Viñales, con un successo che ha confermato la crescita della moto di Noale e ha mostrato una reazione importante da parte di un pilota che alla prima uscita a Losail era sembrato opaco.
Lo spagnolo, grande talento spesso e volentieri campione di discontinuità, non ha dimenticato come si fa a vincere: se mantiene la testa sgombra e corre senza caricarsi di troppa pressione, con l’andar del tempo può togliersi
altre soddisfazioni. E tenersi anche il posto in squadra, perché non è un segreto che per inseguire un ulteriore salto di qualità l’Aprilia si stia guardando in giro e mezzo schieramento oggi come oggi sia in scadenza di contratto.
Il bel colpo di ieri ha rafforzato le credenziali di Maverick per l’avvenire. Chi, paradossalmente, ha fatto ancora più notizia di lui è stato Marc Marquez. Non tanto per il secondo posto finale (anche un anno fa era finito sul podio, terzo, nella Sprint di Portimao), quanto per la modalità con cui ha recitato da protagonista: la caduta nelle prove del mattino, la partenza brillante con annessa rimonta, il piccolo calo, il ritorno in lotta e infine il sorpasso “da cattivo” ai danni di Jorge Martin – non certo una “mammoletta” – che gli ha consentito di prendersi il secondo posto. Insomma, un distillato di ciò che, come caratteristiche agonistiche, Marc ci ha abituato a
vedere nei suoi anni migliori. Non è una garanzia di ritorno definitivo al vertice – deve ancora capire al meglio la Ducati dopo un decennio con la Honda, i rivali sono forti e la rossa 2024 è migliore di quella dell’anno passato che ha a disposizione lui – però alla MotoGP un Marquez così mancava. E la grinta mostrata nella staccata che ha sorpreso Martin, un’entrata decisa, di forza, ha dato la misura di una ritrovata sicurezza nelle proprie doti di combattente. Segnali non definitivi, confinati a una gara più corta rispetto al GP, ma comunque intriganti. Oggi si rifà tutto, con più punti sul tavolo da gioco, e un Bagnaia che torna ad essere il candidato principale al successo. Il modo in cui Pecco stava controllando la Sprint è figlio del solito grande lavoro di preparazione, suo e della squadra, messo in atto durante le prove.
Cui aggiunge (è accaduto in Qatar e di nuovo ieri) un tocco di aggressività al via che gli consente di scappare e gestire, la modalità a lui più congeniale per portare a casa la vittoria. Ma la giornata di ieri ha ricordato a tutti che in MotoGP, contrariamente alla F.1, le sorprese esistono.