La Gazzetta dello Sport

Tutti pazzi di Valentin Il club ha un piano per il suo gioiellino

Compliment­i per il debutto con l’Argentina L’Inter vuole tenere il controllo del 19enne

- di Filippo Conticello

Quando la palla va allo “zurdito”, al giovane mancino, Rodolfo De Paoli, telecronis­ta di Tyc Sports, non sta nella pelle. Usa la magniloque­nza dei grandi narratori argentini: «Che categoria ha questo “pibe”». Questo ragazzo. Ariel Senosiain, biografo di Messi che commenta accanto a lui, salta sulla sedia: «La tiene sullo stretto con un’eleganza mancina, dalla destra genera fùtbol e calcia con un buon tiro». Poi, due sole parole e un’unica sentenza: «Futuro immenso! » . Ecco, dopo questo esordio in maglia Argentina di Valentin Carboni - 8’ appena, ma abbastanza per inventare una giocata superba che ha acceso i telecronis­ti della nazionale - e alla luce di questo futuro luminoso che tutti vedono, l’Inter vuole tenersi stretta il gioiellino 19enne fatto in casa. Lo ha prestato al Monza per farsi le ossa e la scelta ha pagato: in Brianza Carboni ha iniziato a dare forma a un talento che sgorga istintivo e che per questo è ancora un po’ disordinat­o. Un ambiente sano e un allenatore che ama i giocatori di grana fina come Palladino hanno aiutato, ma Valentin ci ha messo pure del carattere latino: ha accettato le difficoltà iniziali, ha visto suo fratello Franco confinato in panchina e poi andare alla Ternana, e poi si è preso lo spazio un po’ alla volta. La crescita è evidente, certificat­a anche dalle convocazio­ni di Scaloni fino al debutto di martedì notte contro la Costa Rica. Così a fine stagione tornerà a casa, all’Inter, che ha grandi progetti su di lui: il club sa di aver un piccolo tesoro tra le mani, utile in caso di necessità sul mercato, ma mai vorrebbe perderne il controllo. Ed è questo ciò che conta: indipenden­temente da quale sarà la sua prossima maglia, il nerazzurro resterà sullo sfondo.

Progetto Valentin ha postato e ripostato la telecronac­a della sua giocata dalla destra: stop delizioso, conduzione di sinistro e tiro parato da Keylor Navas. Tanto entusiasmo per un piede “zurdo” non è casuale: di mancini dalle quelle parti hanno una qualche esperienza. In realtà, i compliment­i sono arrivati anche dall’Italia: lo hanno chiamato l’a.d. del Monza Adriano Galliani e alcuni dirigenti conosciuti all’Inter. Lautaro, che con la Costa Rica si è sbloccato dopo un anno e mezzo di astinenza in albicelest­e, se lo mangiava con gli occhi da vicino, magari immaginand­o il giorno in cui i due potrebbero davvero fare coppia a San Siro. L’aver preso il posto di Di Maria all’82esimo durante l’amichevole al Memorial Coliseum, tempio dello sport losangelin­o, ha messo comunque l’ultimo puntello sulla scelta della “sua” nazionale: nonostante abbia vestito l’azzurro nelle giovanili, Valentin si sente solo e soltanto argentino.

Futuro Si sente, però, anche interista visto che è entrato a 15 anni nelle giovanili. Carboni jr inizierà dunque il ritiro 2024-25 con Inzaghi e poi si valuterà il da farsi: un altro prestito, non al Monza ma a un club di fascia più alta, potrebbe servire a crescere ancora. Un’eventuale cessione dovrebbe comunque contenere in sé la possibilit­à di riacquisto, un po’ sul modello Fabbian. Questo principio varrebbe anche nel caso in cui Valentin venisse inserito come merce di scambio per importanti operazioni in entrata: Gudmundsso­n è un obiettivo che si tende ancora a nascondere, ma un prestito del talento argentino potrebbe ammorbidir­e le richieste del Genoa. In ogni caso, per l’Inter che a gennaio ha già rifiutato un assegno da 20 milioni arrivato da Firenze il “pibe” vale una quarantina. E, siccome buon sangue non mente, occhio anche al terzo della dinastia: il 13enne Cristiano, l’unico Carboni nato in Italia, segna a raffica con l’Under 15. Pare che per talento batta perfino il fratello mancino che è alla corte di Messi.

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