La Gazzetta dello Sport

CALCIO alta tensione Questione arbitri Incontro di Orsato con Gravina

Non solo la Serie A Ora anche la B critica Gravina

- di Elisabetta Esposito ROMA

Oggi l’atteso Consiglio federale per le riforme. La Lega guidata da Casini ha già deciso di votare contro il piano strategico

Le lettere Il presidente Figc a Balata: «Hai offeso il sistema federale» Subito la risposta: «Non ci rispetti»

Sono giornate incandesce­nti per il calcio italiano. Al di là delle vicende della giustizia sportiva per giocatori e club e di quelle della giustizia ordinaria con Gravina indagato dalla Procura di Roma, quello che rende questo momento carico di tensione sono le polemiche nei palazzi in cui si decide il futuro del pallone. Quella di oggi è una giornata importante, non tanto per quello che concretame­nte porterà sul piano delle riforme, quanto perché farà emergere meglio il livello di insoddisfa­zione di Leghe e club.

Il no della Serie A Alle 15 in via Allegri va in scena l’atteso Consiglio federale in cui si voterà parte della riforma del calcio che sta portando avanti il presidente della Figc Gabriele Gravina, in particolar­e quella per una nuova sostenibil­ità economico-finanziari­a. Gran parte dei membri del Consiglio sembra essere soddisfatt­a, tanto che appare praticamen­te impossibil­e che il documento - che passa con maggioranz­a semplice - non venga approvato. Ma la questione è un’altra e riguarda un malumore sempre più diffuso nei confronti della gestione della Federazion­e. E non è più limitato alla sola Serie A che va comunque avanti per la sua strada e oggi ha intenzione di lanciare un segnale, anche politico, forte votando contro la riforma. A rappresent­arla, oltre al presidente della Lega Lorenzo Casini, sono Beppe Marotta e Claudio Lotito e tutti vogliono opporsi al piano. Dal punto di vista delle licenze nazionali la Federazion­e era andata incontro alle richieste delle società, armonizzan­do i nuovi criteri a quelli della Uefa, che non sono meno severi ma non pregiudica­no l’ammissibil­ità al campionato (cosa prevista in un primo momento e che resta valida per B e Lega Pro). Ma per la Serie A, che continua a rivendicar­e una maggiore autonomia, non basta. Su diversi aspetti i club non si sono sentiti ascoltati, ad esempio gli extracomun­itari (si vorrebbe togliere l’obbligo di sostituzio­ne per uno dei due potenziali nuovi arrivati) o le multipropr­ietà (da consentire ma con una quota di minoranza in uno dei due club). Al di là delle contestazi­oni specifiche - e prescinden­do dai sacrifici economici per la sostenibil­ità che è pronta a fare - è evidente

● Il 7 marzo Orsato ha visto Gravina e gli ha manifestat­o il disagio della categoria. Dell’incontro aveva informato Rocchi e condiviso gli argomenti. Sull’ipotesi circolata di commissari­amento non c’è alcun presuppost­o. che la Serie A non sia soddisfatt­a di come si stiano portando avanti le cose. Del resto non è passato molto da quando Casini ha tirato fuori il modello Premier League.

La B risponde Come dicevamo le turbolenze non si limitano alla Serie A. Gli ultimi giorni sono stati caratteriz­zati da un vivace scambio di missive tra Gravina e il presidente della Lega Serie B Mauro Balata. La storia è più o meno questa. Dopo aver incontrato la Lega di A venerdì per parlare di paracadute e contributi alle neopromoss­e, Balata convo c a pe r domenica (giorno insolito) un’assemblea di Lega al termine della quale, forte del voto unanime dei club, invia a Gravina un documento in cui esprime perplessit­à sulla gestione delle retrocessi­oni dalla A alla B alla luce dei diversi criteri per le licenze nazionali. Contestazi­oni che Gravina non prende affatto bene. Risponde a Balata con una lettera, inviata martedì anche a tutte le società di B, che si apre manifestan­do lo «stupore» per «alcune ardite affermazio­ni» che «risultano costituire esclusivam­ente espression­i offensive del sistema federale». Si riferisce in particolar­e all’auspicio della Lega di B di controlli «trasparent­i e oggettivi». Gravina scrive: «Insinuare dubbi e opacità sul sistema federale dei controlli mina la credibilit­à del sistema calcio». Ieri la controrepl­ica di Balata che definisce la lettera di Gravina «decisament­e inusuale nei toni, nei contenuti e nelle modalità di trasmissio­ne». E ancora: «Mi vedo obbligato a riscontrar­e metodi inaccettab­ili», parlando anche di «mancanza di r i sp e t to » . Senza entrare nel merito delle valutazion­i sui punti della riforma in discussion­e, è evidente che la tensione sia altissima. Balata oggi non voterà a favore del piano, il dubbio è tra una pronuncia contraria o un’astensione.

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Gabriele Gravina, 70 anni, guida la Figc dall’ottobre 2018
LAPRESSE In carica dal 2018 Gabriele Gravina, 70 anni, guida la Figc dall’ottobre 2018

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