La Gazzetta dello Sport

«Io, Forrest Gump grazie a Gasperini Dea, testa e gambe con Napoli e Reds»

- di Andrea Elefante INVIATO A ZINGONIA (BG)

In campo in 31 partite sulle 38 giocate dall’Atalanta. In cinque giorni, 90’ più 90’ con l’Under 21, eppure sabato era in stampelle con la caviglia gonfia, «ma io e il dolore siamo amici, conviviamo». Media stagionale dei chilometri a gara: dieci. Velocità massima registrata: 33,13 km orari.

► Matteo Ruggeri, ma lei non è mai stanco?

«Mai è una parola grossa, ma allenandoc­i come ci allena Gasperini, più fai fatica, meno fai fatica. Ti senti bene, hai più forza nelle gambe, usi meglio il corpo. E al 90’ ne hai ancora».

► Da sabato al 24 aprile l’Atalanta giocherà otto partite in 26 giorni: un bel vantaggio se vi sentirete tutti così.

«Se la testa funzionerà come le gambe, concentran­doci su due cose, più che su un obiettivo, visto che ne abbiamo ancora tre vivi: una fase difensiva forte, e la prima partita in calendario».

► Su 31 partite, 30 da titolare: da dove è partito il Ruggeri che, acquistato Bakker, si pensava andasse ancora in prestito?

«Dalla fiducia della famiglia Percassi e di Gasperini, dai suoi consigli per farmi crescere dove ero carente. Anzitutto l’attitudine difensiva e dunque la postura del corpo: sembra niente, ma all’avversario basta un centesimo di secondo per rubarti il tempo».

► Quando ha capito di essersi preso davvero l’Atalanta?

«Ho segnato a Lisbona e mi è passato davanti agli occhi tutto: gli anni nel vivaio, l’esordio, l’esperienza a Salerno, gli infortuni. Ci ho messo del mio per non mollare mai, per sfruttare ogni chance. E Gasp ne dà a tutti».

► È il suo terzo maestro. Il primo, Alessandro Bonacina, disse di lei bambino: tiro di sinistro da paura e corsa da adulto. Aveva capito tutto.

«Del tiro lo disse perché un giorno l’avevo colpito in faccia... Ma la corsa devo ancora migliorarl­a nei primi metri».

► Se il secondo mentore, Raffaele Bonifacio, non avesse chiesto al suo allenatore di provarla largo a sinistra, oggi farebbe l’esterno o il centrale?

«L’esterno, anche la mia crescita fisica è stata “coerente” con il ruolo. Ma fare il centrale non mi dispiace, tanto nel nostro gioco non stai mai lì fermo in area».

► Il “regalo” migliore di Gasp?

«Mi ha insegnato la spensierat­ezza nel giocare, è più facile che mi dica “Vai, vai”, che “Stai, stai” (non a caso a Zingonia lo chiamano Forrest Gump). Questo dà valore anche al piede: il sinistro è sempre stato sensibile, però magari ero più “legato”, rischiavo meno la giocata, il cross».

► Si rivede un po’ in Gosens?

«Provo a rubargli l’inseriment­o sul secondo palo: devo migliorare i tempi di gioco, posso segnare di più. Ma anche un assist non mi soddisfa meno, anzi».

► Un gol l’ha sfiorato proprio a Napoli, un anno fa: più decisiva per loro o per la Dea, sabato?

«Importante perché ci può dare una bella spinta, ma è presto per definirla decisiva. Non per dire che servirà una partita perfetta: loro hanno qualità, forza, tutto».

► Ma non più l’allenatore che l’ha guardata dalla tribuna martedì, contro la Turchia.

«Spalletti è venuto nello spogliatoi­o prima della partita e ci ha fatto un discorso bellissimo: “È come se io e Nunziata lavorassim­o insieme, ogni vostra partita è un’occasione, datemi segnali”. Ho dato tutto come sempre, spero di averlo fatto».

► Prima partita con l’Atalanta contro il Liverpool, primo gol a Lisbona: dna europeo e i Reds nel destino?

«Partite dal sapore diverso, sensazioni diverse, un peso diverso. Il Liverpool proveremo a metterlo in difficoltà, con spensierat­ezza. Ogni tanto immagino Anfield pieno, io l’ho visto a porte chiuse per il lockdown, quel prato era un tavolo da biliardo. Da Zogno a Liverpool: mi riguarderò le gambe con i nomi dei miei genitori, Ermanno e Isabella, tatuati. È stato il mio grazie per ciò che hanno fatto per me, anche se soprattutt­o lei non l’ha presa bene, voleva lo cancellass­i: “Mamma, mica l’ho fatto col pennarello...”».

È più facile che Gasp mi dica “Vai vai” piuttosto che “Stai stai” Devo migliorare postura difensiva e tempi di gioco, posso fare più gol

Matteo Ruggeri

Esterno dell’Atalanta L’esterno dell’Atalanta e dell’Under 21: «Anche in azzurro ho dato tutto, sempre con la giusta spensierat­ezza»

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