La Gazzetta dello Sport

MILAN, SENZA GIROUD SERVIRÀ UN 9 DINAMICO PER UN NUOVO GIOCO

- di ARRIGO SACCHI

In primavera, di solito, si programma il futuro, si scelgono i giocatori per la stagione successiva, si fanno valutazion­i, anche in base a come terminerà la stagione in corso, e si prendono decisioni importanti.

Il Milan, che in campionato è al secondo posto e che in Europa League sarà impegnato nella doppia sfida contro la Roma, sta sicurament­e già gettando le fondamenta per costruire qualcosa d’importante. I tifosi, in questo periodo, sognano, proprio come accade in estate: circolano nomi, famosi e meno famosi, si ragiona su possibili acquisti, si disegnano le squadre dei desideri. Logico immaginars­i come potrà essere il Milan di domani, però prima vorrei fare un passo indietro e ricordare quello che accadde quando io sbarcai sulla panchina rossonera. La difesa dell’anno precedente era composta da Tassotti, Bonetti, Baresi e Maldini: aveva subito 21 gol. Io non volli tenere Bonetti, che era già nel giro della Nazionale, e lo sostituii con quella che fino ad allora era stata la sua riserva, cioè Filippo Galli. Risultato? Subimmo soltanto 14 gol, vincemmo lo scudetto e per quasi tutto il campionato non potemmo usufruire di un certo Marco Van Basten. Questo per dire che non è il singolo a determinar­e le fortune o le sfortune di un reparto: noi difendevam­o con la squadra e attaccavam­o con la squadra. Anche se so che fare un discorso del genere in Italia è praticamen­te inutile, perché nessuno vuole ascoltare, io insisto: non si sa mai che qualcuno apra le orecchie...

Quindi, prima di interrogar­ci sui possibili acquisti che il Milan può fare, domandiamo­ci: i rossoneri, oggi, difendono e attaccano con la squadra? No. O, perlomeno, non sempre. Dunque, questo è un aspetto da migliorare. Perché i quattro là dietro, se non sono adeguatame­nte protetti e supportati, vanno in difficoltà, perdono fiducia e tutto si complica. E lo stesso discorso vale per l’azione offensiva. Il Milan deve diventare un blocco unico, compatto, che si muove in perfetta armonia e dove tutti i calciatori hanno una funzione.

Si dice: i rossoneri avranno bisogno di un centravant­i. Vero se Giroud, che ha fatto molto bene finora, deciderà come sembra di andarsene. Il francese è stato molto utile e nella scelta del successore bisognerà ascoltare le richieste dell’allenatore. Se sarà ancora Pioli, come mi auguro, credo che punterà ad avere un attaccante con caratteris­tiche di movimento, disposto anche a sacrificar­si in fase di non possesso. Si fanno tanti nomi, come Goykeres dello Sporting Lisbona o Sesko del Lipsia. Ma i tifosi del Milan, che incontro spesso, mi chiedono sopratutto di Zirkzee. Potrebbe andare bene? La risposta non è semplice. Il ragazzo ha talento, è inserito in un gruppo che sta facendo un ottimo calcio (il Bologna è la vera sorpresa del campionato) ed è una punta che ama costruire l’azione. Ciò significa che partecipa alla manovra e dialoga con i compagni. Ha già realizzato dieci gol con il Bologna, e sono tanti. Al Milan lo vedrei bene, a patto che quello rossonero diventi davvero un collettivo.

Sul mercato, anziché i piedi, bisogna guardare le teste dei giocatori: servono elementi affidabili e intelligen­ti. Non esagererei con molti acquisti dall’estero: ci vogliono sempre cinque o sei mesi perché ragazzi venuti da un altro Paese si ambientino nel nostro campionato e il Milan non ha tempo da perdere. In sostanza, osservando la rosa di quest’anno, io punterei a intervenir­e con almeno quattro acquisti. Direi

I rossoneri dovrebbero prendere una punta di movimento, più un centrocamp­ista da corsa e intelligen­te

un attaccante, e Zirkzee sarebbe un ottimo profilo. Con Pulisic e Leao sugli esterni, il reparto sarebbe a posto. E poi è necessario un centrocamp­ista molto intelligen­te e molto disponibil­e alla corsa. Infine, cercherei due difensori: magari un laterale e un centrale. Ovvio che si possono spendere dei nomi, ma per farlo bisogna prima conoscere il budget a disposizio­ne dei dirigenti. Credo che la squadra di Pioli non debba essere stravolta, ma soltanto ritoccata. E penso che poi si debba lavorare per acquisire quei principi di gioco adatti a rendere il gruppo sempre più europeo. Le idee, alla lunga, quando sono buone, fanno la differenza.

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 ?? ?? Prezioso Abbraccio tra il tecnico del Milan Stefano Pioli, 58 anni, e Olivier Giroud, 37. L’attaccante francese campione del mondo in Russia nel 2018, in rossonero dal 2021, ha segnato 36 gol in 88 presenze in Serie A
Prezioso Abbraccio tra il tecnico del Milan Stefano Pioli, 58 anni, e Olivier Giroud, 37. L’attaccante francese campione del mondo in Russia nel 2018, in rossonero dal 2021, ha segnato 36 gol in 88 presenze in Serie A

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