Salite e volate nella natura È l’aperitivo della corsa rosa
Dopo 17 anni torna la gara a tappe della regione votata al ciclismo. Al via 22 squadre, si parte il 9 aprile
Abruzzo, aria di Giro
Mancava nel calendario da ben 17 anni, il Giro d’Abruzzo. Il conto alla rovescia è cominciato: dal 9 al 12 aprile, da Vasto all’Aquila, la regione tornerà ad appropriarsi della corsa, con quattro tappe dall’alto coefficiente di difficoltà. Oltre 9500 i metri di dislivello complessivo che i corridori affronteranno con l’arrivo in salita a Prati di Tivo, antipasto di Giro d’Italia, come evento clou di una manifestazione che si potrà seguire in diretta su RaiSport HD ed Eurosport. Organizzata da Rcs Sport, col sostegno della Regione Abruzzo, si inserisce al posto del Giro di Sicilia (fa parte dell’Uci Europe Tour, classe 2.1) e vedrà la partecipazione di 22 squadre, tra cui due World Tour (Astana e Uae Emirates) e le tre Professional italiane: Corratec-Fantini, Team Polti-Kometa e Vf Group Bardiani.
Opportunità «Siamo molto onorati di essere stati individuati da Rcs come la località dove sostituire il Giro di Sicilia per darci l’opportunità di far conoscere sempre più il nostro territorio a tutta l’Italia e non solo e di ampliare così l’offerta di grande ciclismo: è un mini Giro, ne siamo orgogliosi», ha detto Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, all’inizio della presentazione di ieri all’Auditorium della Regione a L’Aquila, nominata capitale italiana della cultura 2026. «Quando abbiamo ragionato sulla sostituzione del Giro di Sicilia, il nostro pensiero è andato subito all’Abruzzo - le parole di Paolo Bellino, a.d. di Rcs Sport -: conoscendo anche la sensibilità del presidente Marsilio nell’affiancare eventi per la promozione del territorio, è venuto tutto più semplice. Ricordo poi che abbiamo lanciato una nuova grafica e un nuovo sistema televisivo e di produzione sui dati degli atleti: verrà testato proprio al Giro d’Abruzzo». Mauro Vegni, direttore area ciclismo di Rcs Sport, ha ricordato come il rapporto con l’Abruzzo «venga da lontano e molto probabilmente proseguirà in futuro in maniera ancora più accattivante. È un territorio votato al ciclismo, che unisce mare e montagna. La Regione ha voluto che venissero toccate tutte e quattro le province e così è stato. È di fatto un anno zero, fino a 20 giorni fa non sapevamo nulla, è chiaro che gli impegni delle squadre erano già stati presi. Siamo riusciti comunque ad avere una discreta partecipazione. Tranne la cronometro, abbiamo disegnato un Giro d’Abruzzo dove tutti potranno dire la loro. Ci sono tappe per velocisti, scalatori e passisti. Diciamo che è venuto fuori un Giro d’Italia in miniatura».