Rafa: «Sono qui con il cuore» Il tecnico: «Il Milan non si lascia»
L’attaccante: «Ora voglio vincere qualcosa di importante e l’Europa League lo è». L’allenatore: «Il mio futuro? Mai avuto dubbi...»
Turbo rossonero Il portoghese ha trascinato i suoi nella serata in cui mancava Theo, squalificato
L’allungo sulla Juve è riuscito e il Milan lo deve al suo velocista preferito, Leao. Rafa è scattato sul lancio di Reijnders, ha tagliato la difesa viola, di precisione ha seminato Terracciano, e con un tocco ha lanciato il Milan sempre più su. Nelle feste di Pasqua, che vedranno milioni di italiani in trasferta, il Milan ha scelto di staccare il suo pass per l’Europa nobile della Champions: rossoneri a più sei sulla Juventus terza, quattordici punti davanti alla Roma quinta. Pioli guarda ancora oltre: «Sul futuro non ho mai avuto dubbi, il Milan non si lascia. Il Milan è il Milan e io sono felicissimo qui. Mi trovo bene con tutti, con Furlani, Ibra, Moncada... Poi dipende da quello che succederà: io non penso al futuro, giusto che lo faccia il club che deve programmare».
A 200 all’ora È stata una di quelle serate piene di Rafa che piacciono tanto all’allenatore: l’azione del gol è stata una delle tante discese mancine. E poteva non arrivare: Leao aveva chiesto il cambio poco prima. Rafa è stato partecipe, aggressivo, imprendibile: per Quarta solo con un fallaccio da giallo. Rafa riempie ormai ogni partita, anche una volta che toglie la maglia rossonera: nella settimana delle nazionali è stato protagonista con il Portogallo, con un gol gioiello alla Svezia. È un valore assoluto, che il Milan non ha nemmeno bisogno di tenere sottochiave. Non tanto perché blindato da una clausola rescissoria da 175 milioni di euro, che equivale a tenerlo in cassaforte. Quel che più conta è la volontà: «Dovrebbe essere lui a chiederci di volersene andare e invece non ha proprio intenzione. Vuole restare al Milan, dove sta benissimo. Lunga vita a Leao al Milan», la benedizione dell’a.d. Furlani. Rafa ribadisce: «Sono qui con il cuore, il Milan è la mia casa e grazie a questo club sono diventato uomo. In futuro voglio vincere qualcosa di importante, l’Europa League lo è». Senza maglia rossonera Leao è in realtà stato protagonista anche ieri: quando Pioli lo ha richiamato in panchina, un quarto d’ora dopo l’inizio del secondo tempo, Rafa è sembrato dispiaciuto. Si è avviato verso la panchina a testa bassa, o forse era il suo classico passo lento: a metà del percorso si è tolto la 10 rossonera e l’ha consegnata a un piccolo milanista che aveva espresso il desiderio su di un cartellone colorato. Leao è arrivato a correre a 200 all’ora: ricorderà con un gol da tre punti la duecentesima partita rossonera.
A tutto gas Rafa è stato il turbo Milan in una serata in cui Pioli aveva dovuto rinunciare allo sprint di Theo: squalificato dopo l’esultanza fraintesa sul campo del Verona. Dall’altra parte nemmeno Pulisic aveva il piede sull’acceleratore: la notizia del forfait iniziale di Christian era arrivata nelle ultime ore. Il compito di accelerare a destra è così toccato a Samu Chukwueze che prima della sosta, nella partita contro l’Hellas, aveva iniziato la sua personale rincorsa. Primo gol in campionato e immediata conferma contro la Fiorentina: anche per rendimento
Chukwu è stato finalmente continuo. Se il Milan è riuscito ad accelerare lo deve ai suoi due scattisti: a Rafa, ma anche a Samu. Tutti insieme dovranno trascinare il Milan nei prossimi impegni stagionali: le fatiche raddoppieranno di nuovo tra campionato ed Europa League e per mantenere alto il ritmo dovranno correre tutti. Leao è già davanti al gruppo. Pioli conferma: «A Rafa oggi manca poco così per diventare quel campione che ho sempre pensato potesse diventare. Ora ha anche la leadership».