LA JUVE SI È SPENTA ALLEGRI IN AFFANNO PENSIERINI MILAN...
Il corto muso gli si è rivoltato contro. Una volta Massimiliano Allegri lo infliggeva agli avversari, adesso lo subisce, come ieri a Roma: Juve battuta per 1-0 dalla Lazio all’ultimo secondo. La striscia negativa peggiora di settimana in settimana, sette punti nelle ultime nove giornate, una media da retrocessione. La palla di neve del pareggio contro l’Empoli, l’1-1 della fine di gennaio allo Stadium, è diventata una slavina. Due mesi da incubo. Come se la corrente fosse andata via di botto: 52 punti in 21 turni; 7 nei successivi 9. Non c’è nulla a cui appigliarsi: qualche infortunio lieve; squalifiche fisiologiche. Anzi, c’era e c’è il vantaggio di essere fuori dall’Europa che spreme energie. La squadra è la stessa che a inverno inoltrato sembrava l’unica antagonista dell’Inter. Il “non gioco” da solo non spiega tutto, la Juve giocava male anche quando vinceva. La crisi è complessa, le semplificazioni di Allegri non funzionano più.
C’è abbastanza materiale per sospettare che il gruppo, in parte o in toto, abbia “mollato” l’allenatore. C’è abbastanza algebra per l’esonero, segni meno a profusione, ma non crediamo che la società deciderà di cambiare in corsa il timoniere, anche se, avanti di questo passo strascicato, la Juve rischierà di restare fuori dalla Champions. Domani sera la Signora terza potrebbe avere addosso il Bologna quarto a meno due, a Thiago Motta basterà battere la Salernitana, e avvertire il rumore della Roma quinta a meno cinque, a De Rossi sarà sufficiente sconfiggere il Lecce. Il calendario non aiuterà. La Juve, nelle ultime otto, dovrà affrontare cinque avversari difficili: Fiorentina,
Torino, Milan, Roma e Bologna. Quattro o cinque italiane in Champions? Se saranno cinque, attenzione all’Atalanta sesta, ieri travolgente a Napoli, a meno nove dalla Signora e con una partita in meno. Entrare in Champions da quinto sarebbe comunque una mezza sconfitta, per Allegri.
Il Milan ha vinto a Firenze nella serata delle lacrime per Joe Barone - i sentimenti hanno ingarbugliato una Fiorentina che si è battuta fino allo stremo, per evitare la sconfitta nella notte della commozione -, si è portato a meno 11 dalla capolista e qualche tifoso rossonero fa pensierini proibiti. All’Inter converrà battere l’Empoli, domani sera a San Siro, per non dare spago ai compilatori di tabelle improbabili, ma non impossibili. Il Napoli è stato travolto dall’Atalanta. Garcia, Mazzarri, Calzona: tre allenatori non sono bastati per portare in processione con decenza lo scudetto sulla maglia. È raro che la squadra campione in carica scivoli tanto in basso. A Napoli sono stati unici anche in questo.