Ai Mondiali di cross bis di Kiplimo e Chebet
Sempre e solo Africa. Anzi: solo Kenya, Etiopia e Uganda. La 45a edizione dei Mondiali di cross conferma una realtà inconfutabile: lo strapotere di alcuni Paesi, sui prati, è assoluto. Al punto che gli altri, alla rassegna iridata, rinunciano, come l’Italia ieri o inviano squadre di seconda schiera. Delle 27 medaglie assegnate al Parco dell’Amicizia di Belgrado, prove a squadre comprese, 26 sono andate a tre Nazioni: 11 (con 6 ori) al Kenya, 10 (2) all’Etiopia e 5 (1) all’Uganda. Unica eccezione, ma dal peso specifico relativo, il bronzo della Gran Bretagna nella staffetta mista vinta dal Kenya. In una giornata calda, su un circuito in erba reso difficile da passaggi artificiali e tratti in sabbia e fango, i titoli più prestigiosi, quelli assoluti individuali, sono andati a chi già si era imposto a Bathurts 2023, in Australia: il 23enne ugandese Jacob Kiplimo, bronzo olimpico e mondiale dei 10.000 ed ex iridato della mezza, ha coperto i 10 km in 28’09”; la 24enne keniana Beatrice Chebet, argento e bronzo nei 5000 agli ultimi due Mondiali, in 31’05”. Con una progressione regale, Kiplimo ha preceduto l’etiope Berihu Aregawi (28’12”), già 2° un anno fa e il keniano Benson Kiplagat (28’14”), con Joshua Cheptegei 6°. La Chebet ha messo in fila invece quattro connazionali, con Lilian Rengeruk (31’08”) e Margaret Kipkemboi (31’09”) a completare il podio. I vincitori, come Aregawi, sono gestiti dal bresciano Federico Rosa. Keniano pure l’oro under 20 con Samuel Kibathi; etiope quello femminile, con la 15enne Marta Alemayo. Miglior europeo, 9° senior, Thierry Ndikumwenayo, spagnolo da un anno...