La Gazzetta dello Sport

Dal fantasma Rangnick alle crisi d’inverno Stefano, che resistenza

Pioli è stato in discussion­e più di una volta in rossonero Ha sempre ribaltato il destino, fin dall’inizio della storia

- di Marco Fallisi

Ogni stagione partiamo per vincere. Siamo dispiaciut­i per essere usciti dalla Champions

Il mercato? Sarà un lavoro più mirato. Addii ? Non abbiamo bisogno di fare cessioni l’a.d. Furlani a Dazn

La panchina del Milan è un monolocale che piace parecchio, ma non fa per tutti: da una parte affaccia sul campo e dall’altra su un cornicione. Stefano Pioli ci vive da quasi cinque anni e si è dimostrato un inquilino modello: frequenta entrambe le zone con l’abilità di equilibris­ta e le vite di un gatto. Ogni volta che sembra sul punto di cadere, lui si tira su con un salto mortale: le voci di esonero e i nomi dei possibili successori finiscono per allungargl­i la panchina. È già successo, può succedere ancora. Nell’attesa di capire come finirà stavolta, rivediamo il film delle sue sette vite al Milan.

C’è Rangnick, anzi no Primavera 2020. Pioli, chiamato dal Milan a ottobre per sostituire l’esonerato Giampaolo, vivacchia a metà classifica e si trascina dietro la zavorra del 5-0 di Bergamo: dagli Usa è arrivato Ibra ma sembra non bastare per salvargli la panchina. Il Milan e il calcio si fermano per la pandemia, Pioli gioca e perde con il Genoa l’ultima partita prima del lockdown, mentre in casa rossonera scoppia un terremoto tra dirigenti: motivo del contendere, il nome del sostituto di Pioli, già individuat­o e “congelato” per l’estate. È Ralf Rangnick, il “professore” che progetta la risalita con un Milan di giovani e senza Ibra. Quando a giugno la stagione riprende, però, sboccia un altro Diavolo: il Milan gioca, diverte, vince, Zlatan trascina e Pioli è l’artefice della rinascita. A luglio, in casa del Sassuolo, ecco l’annuncio a sorpresa: Rangnick non arriverà più, in panchina ci resta Pioli, che rinnova per due anni.

Salto mortale scudetto Febbraio 2022, Pioli è un allenatore saldo: ha riportato il Milan in Champions dopo 8 anni di assenza ma ha perso uno scudetto con Conte e sta per salutarne un altro. E i risultati contano. L’Inter di Inzaghi, capolista, ha un match ball clamoroso nel derby, può scappare in classifica e al 74’ è 1-0. Poi si gira Giroud, due volte in tre minuti, e la storia del campionato cambia: Pioli accorcia, poi sorpassa e resta in testa fino alla fine. È scudetto, ancora nello stadio del Sassuolo: salto mortale.

Difesa a tre e coppa Febbraio 2023, il Milan con lo scudetto sul petto è in caduta libera. Il Mondiale gli ha spezzato il ritmo, il Napoli va come un treno e i rossoneri si fanno rimontare dalla Roma: da 2-0 a 2-2 tra l’87’ e il 93’. Il trauma lascia segni più pesanti di quanto non si possa immaginare: il Milan soffre a Lecce, perde il derby di Supercoppa, ne prende 4 a Roma con la Lazio e poi 5 a San Siro, dal Sassuolo. L’Inter affonda il coltello nella piaga, vincendo un altro derby, il destino di Pioli sembra segnato. Invece lui ricompatta i suoi, cambia modulo e passa alla difesa a tre: Leao soffre da mezza punta ma il Milan ritrova solidità ed elimina il Tottenham di Conte agli ottavi di Champions. Poi arriverann­o il 4-0 del Maradona e ancora l’eliminazio­ne del Napoli ai quarti di Champions: Pioli ha di nuovo il Diavolo in pugno.

Montagne russe In questa stagione, la più sofferta, Pioli è risorto almeno quattro volte. La prima a settembre, poco dopo il 5- 1 nel derby e lo 0- 0 col Newcastle: Leao, criticatis­simo per il tacco con gli inglesi, abbatte il Verona con la fascia di capitano al braccio e rilancia Pioli. I rossoneri crescono e arrivano fino al primo posto in solitaria. Frenano ancora, in autunno, mentre la difesa perde tutti i pezzi: il Milan naufraga a Parigi e Pioli sui social diventa meme, hashtag, argomento di tendenza. Sempre e comunque colpevole. Al ritorno con il Psg, però, sfodera un Milan perfetto. Dopo il 2-1 a Mbappé e compagnia dice: «Quello che ci gira intorno non è mai equilibrat­o: o siamo dei fenomeni o siamo dei pirla, ma non siamo né uno né l’altro». Il Milan soffre ancora a dicembre: mentre Ibra debutta da advisor, a Salerno è 2-2 con l’ultima in classifica e il club riflette sul destino dell’allenatore. Che si riprende ancora con un grande inizio di anno. E si rafforza prima della Roma in Europa League: 7 vittorie di fila, mai successo da quando allena il Milan. Il ko coi gialloross­i ha rimesso tutto in discussion­e e Pioli è di nuovo sul cornicione. A quante vite siamo...?

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 ?? ?? 1. Stefano Pioli, 58 anni, e i giocatori del Milan nel 2-1 in casa del Sassuolo, il 21 luglio 2020: il tecnico viene confermato
GETTY 2. La festa per lo scudetto 2021-22, vinto in rimonta sull’Inter
AFP 3. Rafa Leao, 24, esulta nel 4-0 di Napoli AFP 3
1. Stefano Pioli, 58 anni, e i giocatori del Milan nel 2-1 in casa del Sassuolo, il 21 luglio 2020: il tecnico viene confermato GETTY 2. La festa per lo scudetto 2021-22, vinto in rimonta sull’Inter AFP 3. Rafa Leao, 24, esulta nel 4-0 di Napoli AFP 3
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