Nadal a Barcellona «Per me è un regalo, mi godo il momento»
Dopo oltre 3 mesi, Rafa intorno alle 16 rientra in campo contro Cobolli: «Sono pronto a competere»
Il signore della terra è tornato tra noi. Tre mesi e mezzo di dubbi, tormenti, incertezze, e ieri pomeriggio finalmente le parole tanto attese: «Sì, sarò in campo a Barcellona. Sono arrivato qui per una decisione dell’ultimo minuto, perché non sapevo se avrei potuto giocare, ma ora mi sento pronto e non penso a come ci arriverò». Così oggi intorno alle 16, nel torneo vinto 12 volte in carriera (su 12 finali) e sul Centrale che gli venne dedicato nel 2017, caso unico per un giocatore ancora in attività), Rafael Nadal contro Flavio Cobolli ritroverà le condizioni da agonista e non sarà più soltanto un convalescente in attesa di risposte dal fisico martoriato da mille battaglie.
Opportunità Mancava dall’inizio di gennaio, quando giocò tre partite sul cemento di Brisbane e si infortunò di nuovo alla coscia sinistra, vicino al punto in cui si strappò l’ileopsoas l’anno prima agli Australian Open, rimanendo fuori tutta la stagione con la necessità di un intervento chirurgico. In questi tre mesi e mezzo si è procurato pure una lesione ai pettorali, che ne hanno menomato l’esecuzione del servizio costringendolo a rinviare più volte l’annunciato rientro in campo. Ma la belva, seppur ferita, non si arrende: «Sono stati due anni difficili. Vengo da un’importante operazione a un’anca, che richiede tempo per riprendersi. Succedono cose nel corpo e non sono riuscito a seguire il programma che avevo. A questo punto della mia carriera, mi trovo in una situazione diversa rispetto a tutti gli infortuni che ho avuto prima. Per me è un regalo essere a Barcellona, giocherò come se fosse il mio ultimo anno e voglio godermi ogni momento». Che il 2024 potesse rappresentare la passerella finale era solare fin da quando, a maggio del 2023, annunciò che non sarebbe rientrato per tutta la stagione, fissandosi come obiettivi il Roland Garros di quest’anno, per aggiungere la 15a perla parigina alla carriera di più grande interprete di sempre sulla terra rossa, e poi l’Olimpiade, che si disputerà sugli stessi campi a luglio. Solo la partita, oggi, ci dirà quale versione di Nadal si concederà di nuovo al tennis, ma un guerriero della sua tempra, risorto dal baratro mille e mille volte, non torna soltanto per diletto: «Mi sto solo preparando, ma sono realista. Prendo questa come la mia ultima partecipazione al torneo, non so cosa succederà in futuro, ma cercherò di darmi la migliore opportunità. La settimana di allenamenti è stata positiva e spero di fare del mio meglio. Continuerò a giocare finché non avrò la sensazione che non valga la pena continuare a fare le cose che faccio. Non stabilisco una scadenza, ma la vita ti mostra la strada. Le mie sensazioni in allenamento sono state migliori di quelle che avevo a Maiorca. Anche le sensazioni del mio corpo sono state migliori e mi sento pronto per competere». Il verbo sul quale si è forgiata tutta la sua leggendaria carriera: Nadal non è uomo da accettare un percorso di basso profilo, un paio di turni passati senza avere la possibilità di stare alla pari, o davanti, ai più forti. Onesto con se stesso, comprenderà fin da subito quale destino lo attenderà per i prossimi mesi: «Non ho potuto allenarmi molto al servizio. C’è incertezza, ma è con quella che devi convivere, devi essere in grado di vedere le cose in modo positivo e provare a divertirti di nuovo, a ottenere il miglior risultato possibile». Che per lui, l’eroe di 22 Slam e 92 tornei, può essere solo la vittoria.