La Gazzetta dello Sport

JUVE LA DIFESA È DI NUOVO AL MAX BREMER&C. ARMA IN PIÙ PER L’EUROPA

Allegri ha ritrovato il reparto dei tempi d’oro, determinan­te dietro e anche in zona gol E per il futuro spunta Pavlovic con Calafiori

- di Filippo Cornacchia TORINO

Èla difesa il termometro della Juventus di Massimilia­no Allegri. Il muro che si alza è il migliore dei segnali possibili per la Signora. E’ stato così nella cavalcata della prima parte di stagione, quando i bianconeri hanno sognato di poter contendere lo scudetto all’Inter. E adesso Allegri spera in un bis anche in questo finale di campionato. Superata la tempesta di febbraio-marzo, con pochi punti e molte reti incassate (11 in 7 partite), Danilo e compagni hanno dato segni di ripresa in coincidenz­a con il ritrovato bunker. La Juventus attuale non sarà ancora quella di fine 2023, ma intanto ha chiuso le ultime tre gare senza gol al passivo. Dopo il 2-0 scaccia fantasmi contro la Lazio in Coppa Italia, ecco il successo di “corto muso” contro la Fiorentina (1-0) e lo 0-0 nel derby contro il Torino. Una serie positiva che ha fatto tornare in mente i bei tempi passati, ma che soprattutt­o fa pensare positivo a Max per lo scatto Champions. «Credo ci servano sette punti per qualificar­ci all’Europa che conta. Essere tornati a non subire gol, è molto importante per noi». Questione di dna e caratteris­tiche.

Che numeri La difesa della Juventus, però, è molto più che un muro difensivo. Bremer e compagni, quando stanno bene, sono decisivi dietro, ma spesso e volentieri lo sono anche in avanti. Basti pensare che il reparto bianconero ha realizzato ben 11 gol in Serie A, molti dei quali pesantissi­mi. Il goleador è Federico Gatti (4), l’uomo dei timbri da tre punti. Da quello nel derby d’andata a quello di Monza, da quello al Napoli a quello contro la Fiorentina. L’ex Frosinone, in realtà, è soltanto il portabandi­era di una difesa con il vizio del gol, micidiale in occasione di corner e palle inattive. A ruota di Gatti, ci sono Gleison Bremer (2 gol), Daniele Rugani (2), Andrea Cambiaso (2) e capitan Danilo (1). Alla fine, conti alla mano, le reti del muro bianconero valgono complessiv­amente quanto un attaccante. Se Dusan Vlahovic in campionato ha segnato 15 gol, Federico Chiesa è a quota 7, Arek Milik è a 3, Kenan Yildiz a uno e Moise Kean insegue ancora la prima esultanza della stagione.

Scatto Champions Quando non segna Vlahovic, spesso ci pensa il suo migliore amico Gatti. O un altro dei centrali di Allegri. Non a caso su Bremer e compagni hanno drizzato le antenne diverse big europee. A partire da quelle della Premier League. Il brasiliano è nel mirino del Manchester United, che a luglio tenterà l’ennesima rivoluzion­e per tornare vincente. Bremer è un pezzo che ingolosisc­e i dirigenti di Old Trafford. Un po’ per lo status e un po’ per la clausola inserita nel contratto dell’ex granata. I sessanta milioni richiesti dalla Juventus non sembrano spaventare i Red Devils, da tempo in pressing sul centrale verdeoro e sul suo entourage. La clausola entra in vigore dal 2025, ma per i bianconeri sarebbe difficile rinunciare a una cifra simile già nei prossimi mesi. Anche per questo dalle parti della Continassa stanno seguendo con un certo interesse Mason Greenwood, ala rinata al Getafe ma di proprietà del Manchester United. L’inglese può diventare una possibile contropart­ita.

Nel mirino La Juventus ha capito l’aria che tira attorno a Bremer e pure dalle parti di Dean Huijsen, in prestito alla Roma e finito nel mirino del Borussia Dortmund. In estate può succedere di tutto. Compreso un doppio sacrificio. Quello di Huijsen può finanziare l’assalto a Riccardo Calafiori, in cima alla lista del d.t. Cristiano Giuntoli per l’estate. Ma la Juventus, come è normale che sia, si guarda intorno anche a caccia di eventuali eredi di Bremer. Tra i francesi Maxence Lacroix del Wolfsburg (contratto in scadenza nel 2025) e il più costoso Jean-Claire Todibo del Nizza, rispunta un giovanevec­chio pallino: Strahinja Pavlovic (Salisburgo), compagno di Vlahovic in nazionale. Il 22enne serbo è stato seguito spesso dagli emissari juventini di recente. Sott’osservazio­ne anche Giovanni Leoni, 17enne rivelazion­e della Sampdoria e della Serie B.

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