La Gazzetta dello Sport

DE ROSSI, GIORNO D’ORO GASP SI GODE L’IMPRESA PIOLI-MILAN CHE CAOS

- di ANDREA DI CARO

Nella lunga, intensa e gloriosa carriera sportiva di Daniele De Rossi il 18 aprile 2024 probabilme­nte sale sul podio dei suoi giorni migliori, quelli d’oro, da ricordare per sempre. La mattina incassa in un comunicato pieno di parole di stima, la promessa dei Friedkin che sarà ancora lui, nei prossimi anni l’allenatore della Roma. La sera conquista la semifinale di Europa League battendo anche al ritorno il Milan, terzo scalpo nella sua corsa europea dopo quelli di Feyenoord e Brighton. Si inchina Pioli battuto meritatame­nte nel doppio confronto. Migliore la Roma all’andata, migliore anche al ritorno visto che in 11 contro 11 vinceva già 2-0 dopo 22 minuti e in inferiorit­à numerica dal 31’ ha resistito un’ora (recupero del primo tempo compreso) prima di subire il gol della bandiera di Gabbia. Una partita di testa e cuore, tantissimo cuore, e di grande organizzaz­ione difensiva. Impreziosi­ta da prestazion­i commuovent­i per qualità e spirito di sacrificio come quella di El Shaarawy. Quella di Daniele sembra una favola. Dopo l’infelice esperienza in serie B alla Spal, sembrava un’impresa trovare nuovamente una squadra non solo in A ma anche in B: tante promesse, altrettant­e porte in faccia. Poi il colpo a sorpresa dei Friedkin che scelgono lui per far assorbire ai tifosi l’esonero di Mourinho. Contratto fino a giugno con una sola richiesta di DDR: essere trattato da allenatore. E lui sta dimostrand­o che fior di allenatore sia. Risultati, recupero di giocatori spariti, gioco offensivo, equilibrio, valori, scalata in classifica e in Europa. Mourinho diventa in pochi mesi il passato remoto e i Friedkin alla vigilia di una gara decisiva, anticipano quanti da oggi avrebbero preteso il suo rinnovo e prolungano il sogno mai nascosto di Daniele quando ha scelto di fare il tecnico: allenare un giorno la sua Roma. Ora se la vedrà in semifinale contro il Bayer Leverkusen, corazzata tedesca guidata dal nuovo enfant prodige del calcio mondiale, Xabi Alonso, ma De Rossi arriva a questo impegno a petto in fuori e protetto da una squadra che lo segue senza indugio e paura quando c’è da attaccare e quando c’è da soffrire, come ieri. Sognare la finale, anche se davanti ci sono i campioni di Germania non è lesa maestà.

Ma il 18 aprile è una data speciale anche per Giampiero Gasperini, il Ferguson di Bergamo, che non trema davanti al Liverpool che segna dopo pochi minuti, prende le misure e conclude l’impresa di eliminare Klopp. Restare a Bergamo non è stato un ripiego per il Gasp in passato corteggiat­o anche da Roma e Napoli. Lì ha creato e plasmato in questi anni fior di squadre.

Ha reso l’Atalanta non un miracolo ma una realtà d’alta classifica. Ha rivitalizz­ato calciatori spenti, lanciato talenti, lavorato come piace a lui. Si può essere vincenti anche senza aver alzato coppe e trofei ma per aver regalato bel calcio ed essere stato un maestro. Gasp è un vincente. Ma dispiace, dopo la breve parentesi all’Inter, non averlo più visto alla guida di un club chiamato a vincere lo scudetto.

Il 18 aprile rischia anche di essere indimentic­abile, ma in negativo per Pioli, che potrebbe aver perso all’Olimpico non solo la partita con la Roma ma anche le chance di restare al Milan l’anno prossimo. Il Milan con poca anima e poca concretezz­a ha sbattuto sul

La Fiorentina ci regala la quinta squadra in Champions. E adesso possiamo credere a tre italiane in finale nelle coppe europee

muro difensivo della Roma per un’ora in superiorit­à numerica. Il gol di Gabbia è arrivato quando non contava più.

Prima di questa doppia sfida europea, da queste colonne evidenziav­amo la striscia positiva di Pioli in campionato, auspicando la sua conferma l’anno prossimo. Poi è arrivata la brutta doppia prova contro la Roma, la deludente prestazion­e col Sassuolo. Limiti antichi. Sul più bello il Milan spesso si perde. La stagione in Europa è stata un mezzo disastro. In campionato il secondo posto non può far dimenticar­e il distacco siderale dall’Inter che può vincere la seconda stella nel derby lunedì. Mala tempora currunt. Ma la società deve fare chiarezza. Durante la stagione è mancata e Pioli è stato perennemen­te sulla graticola. Prima sembrava che fosse necessario per la conferma vincere l’Europa League. Poi che bastasse il secondo posto in campionato. Ora nuovamente pare con un piede fuori. Non deve essere facile essere esposto così. Ma se cambio deve esserci, che si scelga però l’anno prossimo un grande allenatore.

La Fiorentina raggiunge la semifinale di Conference con merito e ci regala per l’anno prossimo cinque squadre in Champions League. Oltre alla possibilit­à di vedere quest’anno 2 o 3 italiane nelle finali delle coppe europee. Non è un sogno, non è un’utopia. E’ possibile.

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Verso la semifinale L’esultanza dei gialloross­i dopo il primo gol di Mancini
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