Coraggio in campo e fuori Con lui avanti col 4-2-3-1
Paulo Fonseca nei ragionamenti sul prossimo allenatore del Milan passa spesso in secondo piano. Ingeneroso: ha chance. A Casa Milan piace a molti e il suo nome è già arrivato sul tavolo di Gerry Cardinale. E poi Paulo Fonseca ha un vantaggio: rispetto a Lopetegui, rispetto a Tedesco e altri candidati, ha già allenato in Italia. Due stagioni alla Roma, con un quinto posto nel 201920, un settimo posto nel 202021 abbinato alla semifinale di Europa League. Per il Milan, traguardo già sentito.
Giovani Il Milan cerca un allenatore internazionale e Fonseca ha i requisiti: ha cominciato in Portogallo, è stato in Ucraina allo Shakhtar, alla Roma e da due stagioni allena in Francia, al Lilla. Altra caratteristica: il nuovo allenatore deve saper far crescere i giovani. E Fonseca ha qualche nota da spendere sul curriculum. Bove, Zalewski e Calafiori alla Roma hanno giocato la prima partita con lui, Darboe ha avuto spazio, Ibanez è diventato materiale da Serie A dopo l’esperienza negativa all’Atalanta. Nel Lilla attuale si è imposto Leny Yoro, difensore centrale del 2005, arrivato dalle giovanili e ora materiale da grandissime squadre. E con lui giocano Tiago Santos e Haraldsson, ragazzi non attesi a quel livello.
Fase difensiva Alcuni dubbi, certo, ci sono. Due su tutti: la personalità e la tenuta difensiva. Fonseca alla Roma ha dimostrato grande pacatezza nelle dichiarazioni pubbliche e buon senso nella gestione di situazioni complesse ma non ha mai tenuto in mano lo spogliatoio di una grande. Tra Lilla e San Siro, la differenza è enorme. Difensivamente, poi, le sue squadre hanno alti e bassi. Il suo primo Lilla ha chiuso con la sesta difesa di Ligue1, dato nettamente migliorato in questo campionato: solo il Nizza subisce meno. La sua ultima Roma, addirittura, subì 58 gol: decima difesa in A.
Coraggio I suoi tifosi però guardano soprattutto la fase offensiva. Fonseca ha coraggio, ama il possesso e in carriera ha usato molti giocatori rapidi. Sistema di gioco? Mah, come tanti allenatori varia ma è logico pensare che al Milan potrebbe giocare con il 4-2-3-1, come Pioli. Certo, con caratteristiche diverse.