La Gazzetta dello Sport

Serve lo scatto

Il doppio centravant­i, la fascia sinistra e Ilic È il Toro per la volata

- di Mario Pagliara GETTY

L’Europa si è fatta più complicata, ma si può ancora centrare. Tre mosse (possibili) per un finale lanciato

Martedì c’è stato il giuramento del Filadelfia della squadra, ora (o mai più) è fondamenta­le un cambio di passo per rendere vivo l’obiettivo Europa. Il pari contro il Frosinone ha reso tutto più complicato, ma la rincorsa è ancora possibile. A patto che nelle ultime cinque giornate del campionato il Torino torni a correre.

IL MODULO Di nuovo il 3-4-2-1 ma non funziona

Per alzare il ritmo c’è bisogno di ritrovare la via del gol, aumentando la produttivi­tà offensiva. E in questo discorso entra la scelta del modulo. Con l’inizio della primavera, Ivan Juric ha fatto rispuntare il 3-4-2-1, utilizzato quasi sempre dalla sfida del 2 marzo contro la Fiorentina. L’unica eccezione è stata la trasferta di Napoli, dove è tornato al 3-4-1-2. L’assetto con il doppio trequartis­ta è da sempre il più amato dal tecnico croato, ma è anche quello meno compatibil­e con le caratteris­tiche degli attaccanti in rosa. È il modulo con il quale i granata hanno perso terreno nelle prime otto giornate del campionato, prima di trovare la svolta con i due centravant­i schierati in linea. Un finale di stagione a due punte potrebbe aiutare il Toro a ritrovare i gol e quelle vittorie indispensa­bili per provarci fino all’ultima giornata.

IL CENTROCAMP­O Ilic è spento, ora il salto di qualità

Gli attaccanti, ma non solo. Un salto di qualità è necessario da parte dei centrocamp­isti. Tameze è, da mesi, considerat­o e impiegato da Juric in difesa: è stata una scelta del tecnico, che ha privato la mediana della sua forza d’impatto. Tameze a parte, i granata si aspettano molto di più da parte di Ivan Ilic che, nel corso di tutta la stagione, non ha confermato le aspettativ­e e la qualifica di calciatore di talento con la quale Juric ne chiese, e ottenne, l’acquisto alla proprietà a gennaio 2023. Ricci è in crescita nell’ultimo periodo, e questo lascia ben sperare perché domenica a San Siro si riprenderà il posto in regia. Linetty deve aggiungere alla corsa qualcos’altro. Il centrocamp­o è chiamato a supportare di più e meglio gli attaccanti. Servono più qualità e una maggiore varietà di gioco. E qui vi entra anche Vlasic, finito spesso a fare il mediano, per colpe anche non sue. Un reparto di pura rottura non sta riuscendo ad aiutare le punte ad avere un numero più alto di occasioni.

LA FASCIA MANCINA Lazaro o Vojvoda? E l’idea Rodriguez

Nel corso della stagione, il Toro è stato sostanzial­mente sbilanciat­o sulla destra. Nel senso che sulla destra c’è stata l’esplosione di Raoul Bellanova, in evidenza per essere uno dei calciatori-rivelazion­e del campionato. È sulla corsia sinistra, però, che i granata sono stati spesso «leggerini». Bellanova è stato dunque un fattore determinan­te, Vojvoda e Lazaro, alternati in una staffetta permanente, invece - dall’altra parte – non hanno portato un valore aggiunto all’economia generale della squadra. Entrambi non hanno finora mai segnato e hanno fornito pochissimi assist: tre il kosovaro, due l’austriaco. La fascia sinistra, adesso, è chiamata a un finale di campionato con ben altro passo per perseguire l’obiettivo raccontato in precedenza, ovvero quello di aumentare le occasioni a disposizio­ne degli attaccanti. La formula sul binario mancino con Masina come centrale difensivo e con il capitano Rodriguez in fascia ha fatto benissimo a Udine, in un pomeriggio in cui il Toro ha giocato una delle sue migliori partite stagionali. Dopo la vittoria in Friuli questa formula è stata di colpo riposta nel cassetto, con il ritorno di Rodriguez in difesa e l’alternanza tra Vojvoda e Lazaro in fascia. E allora Juric potrebbe avere la soluzione già pronta, in tasca, per rianimare la corsia sinistra.

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Da sinistra Alessandro Buongiorno, 24 anni, il paraguaian­o Tonny Sanabria, 28 anni, il serbo Ivan Ilic, 23 anni, e Samuele Ricci, 22 anni
Gruppo granata Da sinistra Alessandro Buongiorno, 24 anni, il paraguaian­o Tonny Sanabria, 28 anni, il serbo Ivan Ilic, 23 anni, e Samuele Ricci, 22 anni

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