La Gazzetta dello Sport

Non cambio e mi salvo

Un pieno di fiducia per Ranieri e Baroni Così si resta in A

- di Giulio Saetta MILANO

Tecnici mai in discussion­e: la mossa di Cagliari e Verona per uscire dalla crisi

Per alcuni è un azzardo da evitare, per altri un rischio da correre. La verità è che il cambio in panchina è come lanciare in aria la monetina. Un po’ come in amore, dove la bellezza non è sempre il criterio vincente, così succede che l’allenatore più preparato, quello con un curriculum di tutto rispetto e che fa giocare bene le squadre, a volte in una certa piazza faccia misteriosa­mente flop. I matrimoni più difficili, finiti nel divorzio, si trovano spesso nei bassifondi della classifica. A Salerno è successo tre volte senza che si sia fatto registrare un migliorame­nto in temini di punti a partita: Inzaghi per Sousa, Liverani per Inzaghi,

Colantuono per Liverani. A Sassuolo, Ballardini ha alzato la media di Dionisi non migliorand­one la classifica. A Empoli invece montagne russe: Adreazzoli ha fatto peggio di Zanetti e poi Nicola ha fatto meglio di lui. Ora tocca all’Udinese vedere se Cannavaro riuscirà a superare Cioffi, che aveva sostituito Sottil migliorand­o la media punti a partita, da 0,85 a 0,96. Oggi il debutto del campione del mondo, in casa, per lo spicchio di partita rimanente contro la Roma del collega iridato De Rossi.

Nobili scudettate Poi, là in fondo c’è una coppia che ha deciso di non lanciare la monetina ed è andata avanti dritta con le scelte di inizio stagione: Cagliari e Verona oggi sarebbero salve. Anche a Frosinone si è tenuta la barra dritta su Di Francesco ma i ciociari, terzultimi con l’Udinese, sarebbero costretti allo spareggio per evitare la B. Cagliari e Verona sono piazze nobili, scudettate, e forse anche per questo difficilme­nte inf luenzabi l i dalle mode. Durante il campionato

2022-23 gli avvicendam­enti in panchina erano stati solamente otto; oggi, contando quello di Cannavaro a Udine, siamo già a tredici. La tendenza generale di cambiare allenatore è in aumento.

Sir Claudio Nonostante Claudio Ranieri sia l’allenatore più esperto della Serie A, non è uno che ha mai vissuto l’esonero come lesa maestà, anzi. Lo scorso 10 febbraio, infatti, nel momento peggiore della stagione con il Cagliari sconfitto in casa dalla Lazio che allungava a quattro la striscia di ko, Ranieri aveva di fatto rassegnato le dimissioni. Ma lo spogliatoi­o, guidato dal senatore Pavoletti, le aveva subito respinte: «Mister, continuere­mo a dare il massimo fino alla fine», le parole del capopopolo rossoblù. La svolta, “umana” più che tecnica: si è deciso di puntare su sorrisi ed educazione. Da allora Ranieri ha fatto 14 punti in otto partite e ha recuperato ben cinque posizioni in classifica: da penultimo a 14°. A 72 anni compiuti e una decina di trofei nella sua personale bacheca, tra cui la leggendari­a Premier col Leicester, Ranieri non ha certo perso la voglia di studiare, sperimenta­re, mettersi in gioco. Con il suo Cagliari nelle ultime sei giornate è partito con ben cinque moduli diversi, e in tre casi l’mvp del match è andato a un giocatore entrato dalla panchina.

Baroni alle strette Marco Baroni ha conquistat­o Verona con le stesse doti: profession­alità, ottimismo, toni sempre moderati. A fine stagione, se l’Hellas bisserà l’impresa dell’anno scorso, quando vinse lo spareggio con lo Spezia, il riconoscim­ento di miglior allenatore della stagione dovrebbe idealmente spettargli di diritto. Nel mercato di gennaio, per esigenze di bilancio, Baroni ha dovuto dire addio ai suoi pezzi più pregiati e con un manipolo di giocatori semi-sconosciut­i ha ricostruit­o fiducia, identità e gioco. Un po’ come Ranieri, ha dato fondo a tutta la sua abilità tattica e motivazion­ale. Ha accolto il nuovo ma t e r i a l e umano, lo ha studiato e plasmato e infine ha avuto il coraggio di metterlo in campo. Tutti i nuovi acquisti si sono dimostrati all’altezza, a partire da Noslin, l’attaccante olandese che ha messo lo zampino in cinque gol. La stabilità nel cambiament­o, equilibrio difficile ma vincente.

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IPP Ottimismo Da sinistra, Claudio Ranieri, 72 anni, e Marco Baroni, 60, tecnici di Cagliari e Verona

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