«QUESTO NON È PIU IL MIO JUVE-MILAN» « Allegri per me può restare, ma Max e il club hanno la stessa idea sul futuro?»
«Sarà il derby delle deluse La Champions non basta» Il campione del Mondo 2006: «Alla Signora serve tempo: i giovani devono maturare... Pioli, invece, paga per tutti e non è giusto»
Juventus-Milan è un po’ la sua partita. Gianluca Zambrotta l’ha vissuta con entrambe le maglie, vincendo sia a Torino che a Milano. «Quella che mi è rimasta più nel cuore? Penso la sfida decisiva per lo scudetto nel 2005. Con la Juve vincemmo 1-0 a San Siro e fu una gara straordinaria per intensità, emozioni e livello delle due squadre. Pure l’arbitro era un top al mondo, Collina». Altri tempi. L’incrocio di domani può valere al massimo per il secondo posto, con l’Inter che ha appena festeggiato la vittoria dello scudetto battendo proprio il Milan.
► Juve-Milan è un po’ il derby delle deluse?
«Forse sì, ma dipende anche dalle aspettative che si avevano a inizio anno. Allegri, per esempio, ripete spesso che l’obiettivo è sempre stato il ritorno in Champions. Ma nell’immaginario comune la Juve deve sempre e comunque giocare per vincere. Il Milan, invece, ha preso due mazzate psicologiche non da poco di recente: l’eliminazione dall’Europa League con la Roma e il derby perso, con l’Inter a festeggiare lo scudetto, fanno male. Così la Juve arriva meglio alla sfida, dopo aver conquistato la finale di Coppa Italia».
► Allegri può ancora puntare al secondo posto?
«Il Milan ha cinque punti di vantaggio e non sono pochi a cinque giornate dalla fine. In più, i rossoneri hanno un calendario più morbido dopo lo scontro diretto. Non sarà facile il sorpasso, ma mai dire mai».
► Max è vicino alla qualificazione in Champions e si giocherà la finale di Coppa, eppure è considerato in bilico.
«La mia sensazione è che alla fine Allegri possa restare alla Juve, ma tutto dipenderà dal confronto con la società a fine stagione. C’è una visione comune sul futuro? Se sì, io credo che Giuntoli non cambi e magari allunghi il contratto di uno o due anni a Max».
► Allegri è criticato perché troppo difensivista. Viceversa, a Pioli viene imputato di squilibrare troppo la squadra. È un paradosso?
«Quando non vinci le critiche ci sono a prescindere, spesso senza equilibrio. Coniugare il cosiddetto bel gioco con i risultati è complicato per tutti. Se concedi poco, ti dicono che crei poco. Se crei tanto ti fanno notare che concedi troppo. Poi ci sono delle eccezioni, come il Napoli scudettato di Spalletti lo scorso anno. Ma sono eccezioni».
► Al di là della questione allenatore, cosa manca alla Juve per colmare il gap con l’Inter?
«La continuità, che è figlia dell’esperienza. In questi anni la Juve ha fatto un lavoro eccezionale nell’inserire in prima squadra tanti giovani formati in casa, ma è normale che poi abbiano bisogno di tempo per maturare».
► Al Milan, invece, la corsa di Pioli pare davvero agli sgoccioli.
«E mi dispiace. Penso che Pioli stia subendo un trattamento ingiusto. Nell’ultimo periodo ha forse esagerato con gli esperimenti, come quello di Calabria che entra nel campo quasi da mediano, ma il suo lavoro al Milan è stato molto più che positivo. Poi a pagare se non si vince è sempre l’allenatore, anche quando gli errori sono stati fatti da altri. Per esempio, è stato uno sbaglio mandare via Maldini e Massara, si può dire?».
► Chi vedrebbe come suo successore in rossonero?
«Non mi va di fare nomi, proprio perché a me piacerebbe vedere di nuovo Pioli sulla panchina del Milan l’anno prossimo».
► Ha parlato di Maldini, lei conosce bene pure Ibrahimovic: crede che Zlatan possa colmare il vuoto lasciato dall’addio dell’ex capitano?
«Per me Paolo è il Milan. E con lui tutti i giocatori che arrivavano in rossonero sapevano di avere davanti un esempio in carne e ossa, non a caso da Theo Hernandez in giù sono tutti cresciuti sotto la sua ala. Ibrahimovic è diverso, ma anche lui ha grande personalità. Non posso giudicarlo come dirigente, però avendoci giocato insieme diversi anni sia a Torino che a Milano so che farà certamente sentire le sue ragioni».
► Cosa serve al Milan per migliorare?
«Se parliamo di mercato, le priorità per me dovrebbero essere un difensore centrale esperto, un centrocampista di livello e, ovviamente, un centravanti per il dopo Giroud».
► Per il “nove” si parla molto di Zirkzee… «Sta facendo benissimo a Bologna, in una squadra dove tutto gira a meraviglia, però andiamoci piano. Giocare al Milan è un’altra cosa, specialmente con la maglia che fu di Van Basten, Inzaghi e lo stesso Giroud».
► Tra Juve e Milan chi vede come prima rivale dell’Inter il prossimo anno?
«Difficile dirlo ora. Di sicuro i nerazzurri sono i campioni in carica e partono davanti a tutti, ma gli ultimi campionati sono stati particolari. Prendiamo il Napoli: ha dominato nel 2022-23 e poi? Ogni annata è a sé...».
► Tra i big di Juve e Milan, chi deve assolutamente restare?
«I bianconeri devono riuscire a trattenere Rabiot e ripartire da Vlahovic e Chiesa. Mentre il Milan a mio avviso non può perdere Theo e Maignan».
► E Leao?
«Va stimolato. Se vuole diventare un top mondiale, non può permettersi di assentarsi dalle partite come ha fatto contro la Roma in Europa».
«I rossoneri cambiano guida? Il vero errore fu mandare via Maldini»