La Gazzetta dello Sport

FISCHI E CORI MAX A METÀ

«Alla Juve critiche quando vincevo, figuriamoc­i ora»

- di Fabiana Della Valle TORINO

La curva canta per lui, lo stadio contesta Allegri: «Girone di ritorno deludente»

Al minuto 95, quando l’arbitro ha fischiato la fine, Massimilia­no Allegri è schizzato via ma prima di infilarsi nel tunnel la sua attenzione è stata attirata da un signore vicino alla panchina. Dalla tribuna è sembrato un accenno di lite con un contestato­re ma il tecnico in conferenza ha minimizzat­o: «Ho salutato un amico che era sopra di me», ha raccontato, aggiungend­o sui cori pro Max della curva, accompagna­ti però dai fischi di una parte dello stadio: «Nella vita non si può mettere d’accordo tutti, mi criticavan­o quando vincevo, figuriamoc­i adesso...».

Andamento lento Vincere una volta alla Juventus era la normalità, ora è diventata una rarità, come raccontano i 13 punti nelle ultime 13 partite, con 2 successi e 7 pari nel 2024 come Torino e Genoa, nessuna squadra in A ne ha fatti di più dall’inizio del nuovo anno. Nel giorno delle 300 panchine con la Juve, Allegri vede la Champions un po’ più vicina ma può essere agganciato dal Bologna, che oggi ospiterà l’Udinese. «Sicurament­e non stiamo facendo un girone di ritorno all’altezza», ha ammesso l’allenatore, che però difende la squadra e ribadisce di essere in linea con gli obiettivi richiesti dalla società: «Alla Juventus giochi sempre per vincere, però la società era stata chiara. Poi si poteva sicurament­e andare meglio. L’aggancio eventuale del Bologna non ci preoccupa, noi dobbiamo solo fare punti: 65 non bastano, abbiamo la Salernitan­a e gli scontri diretti con Roma e Bologna. Bisogna andare avanti con fiducia».

Niente di sicuro Fermandosi però al futuro molto prossimo, perché sulla stagione 2024-25 Allegri non si sbilancia e alla domanda se la vittoria in Coppa Italia e la Champions basteranno per salvare la panchina risponde così: «Di sicuro non c’è niente, abbiamo due obiettivi e siamo vicini a entrambi. Giocare le finali è importante, speriamo di essere bravi e anche fortunati a vincere». E poi ancora: «Che cosa serve alla squadra per l’anno prossimo? Dovete chiedere alla dirigenza. A calcio si può giocare in tanti modi, valutare la rosa toccherà alla società».

La gara Tornando alla partita, il bicchiere di Max è sempre mezzo pieno: «Dispiace non aver vinto, però abbiamo concesso poco al Milan, abbiamo messo un punto in più in classifica e non abbiamo subito gol». Vero, ma la Juventus non vince dal 7 aprile, per la prima volta dal 2021 ha chiuso il primo tempo di una sfida casalinga col Milan in A con appena 5 tiri e per la terza volta di fila (dopo Cagliari in campionato e Lazio in Coppa Italia) si è svegliata nella ripresa. «Si vede che siamo benefattor­i - ha ironizzato il tecnico -. Il primo tempo non lo abbiamo regalato, ci sono anche gli avversari. Non puoi sempre dominare, anche a me piacerebbe farlo per 95’. La squadra nel complesso ha fatto una buona partita, però dobbiamo migliorare sui passaggi e sbagliare di meno. Nel girone di ritorno abbiamo perso tante gare creando».

Cambi e rendimento Allegri sperava di risolverla coi cambi come con la Lazio, e infatti ha messo dentro Milik e Chiesa, che hanno avuto un buon impatto sul match. «A Roma chi è entrato ci ha fatto passare il turno, oggi doveva farci vincere la partita. Chiesa ha fatto bene, dopo la partita gli ho detto che deve migliorare quando riceve palla e nel primo controllo». Intanto però i 65 punti in 34 gare sono il peggior risultato delle ultime 13 stagioni. Uno in meno di un anno fa, quando la Signora era in mezzo allo tsunami delle penalizzaz­ioni. Andrea Pirlo, che chiuse col quarto posto e due trofei, ne aveva 4 in più, ma non gli bastarono per non essere esonerato.

 ?? GETTY/AFP ?? L’allenatore e il bomber Massimilia­no Allegri, 56 anni, dà indicazion­i alla squadra nella gara contro il Milan. Dusan Vlahovic, 24, non segna, viene sostituito al 62’ da Milik e non la prende affatto bene: prima una botta alla bandierina del calcio d’angolo e poi il lancio della bottigliet­ta d’acqua a terra
GETTY/AFP L’allenatore e il bomber Massimilia­no Allegri, 56 anni, dà indicazion­i alla squadra nella gara contro il Milan. Dusan Vlahovic, 24, non segna, viene sostituito al 62’ da Milik e non la prende affatto bene: prima una botta alla bandierina del calcio d’angolo e poi il lancio della bottigliet­ta d’acqua a terra
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