Vlahovic resta a secco e non gradisce il cambio: botta alla bandierina
Sostituito da Milik al 62’, Dusan non saluta Allegri Il tecnico minimizza: «Non è successo nulla»
Essere alla Juve è un sogno, contro il Milan abbiamo fatto una buona gara e io sto migliorando in difesa
Timothy Weah Centrocampista della Juventus
La rabbia di Dusan Vlahovic è esplosa dopo un’ora. A far innervosire il serbo è stato il tabellone dei cambi. Quando è comparso il numero 9, Dusan non ci ha più visto. Mix di delusione e frustrazione. Vlahovic, scuro in volto, prima ha scosso la testa e imprecato, poi ha dato una botta alla bandierina e scagliato una bottiglietta per terra. DV9 è tornato immediatamente nello spogliatoio con la borsa del ghiaccio sul ginocchio per una lieve contusione: niente di preoccupante.
Ma qualche occhiataccia, prima di fiondarsi sotto la doccia, l’ha mandata anche a Massimiliano Allegri, evitato all’uscita dal campo. A fine gara l’allenatore ha cercato di far rientrare il caso, confermando però di aver inserito Arek Milik per scelta tecnica. «Con Dusan non è successo nulla – ha sottolineato Allegri -. Avevo bisogno di gente fresca davanti e così ho inserito Milik e Chiesa. Ho semplicemente effettuato un cambio. Non è che quando uno viene sostituito è una bocciatura. L’importante è che Vlahovic abbia disputato una bella gara».
Il conforto del c.t. Dusan non ha gradito e a caldo ha reagito, un po’ come è capitato nelle ultime uscite a Chiesa (nel derby) e Cambiaso (contro la Lazio). Più che la botta al ginocchio, al serbo è bruciata l’uscita anticipata da una partita importante nella quale era convinto di poter aiutare i compagni a raggiungere la vittoria. Già, il big match con i rossoneri era in equilibrio e nel primo tempo, nonostante il tanto movimento e il sacrificio, l’unica vera occasione era arrivata con un calcio da fermo simile a quello di Cagliari. Diverso solo il finale, con il riflesso di Sportiello a negargli il gol davanti agli occhi del suo c.t., quel Dragan Stojkovic presente a Torino per vedere il suo pupillo a 50 giorni dal debutto a Euro 2024 contro l’Inghilterra. Stavolta l’allenatore della Serbia non si è rivelato un amuleto per DV9. Ma dopo la partita il c.t. ha confortato e confessato Dusan, con il quale si è ritrovato a cena in un noto ristorante di Torino assieme a Filip Kostic (pure lui sostituito dopo un’ora) e al suo vice allenatore, l’ex Sampdoria Bratislav Zivkovic. Una serata programmata da tempo. A Vlahovic sarebbe piaciuto festeggiare con Stojkovic, leggenda del calcio serbo e quasi un secondo padre per tutti i nazionali, gol e vittoria della Juve. Non è successo. Ma alla fine la presenza del c.t. si è rivelata anche più importante e preziosa per guardare avanti e distrarsi pensando alla nazionale e all’Europeo.
Missione 20 gol Non è servita nemmeno la carica che lo stesso Vlahovic aveva provato a dare alla Juve nel pre-gara, intervenendo a Dazn: «Dobbiamo vincere per avvicinare il secondo posto». La distanza dal Milan è rimasta invariata, ma la qualificazione alla Champions si avvicina. Per tagliare il traguardo saranno determinanti i gol di Vlahovic. Il serbo è a quota 16 centri in campionato - 17 con la Coppa - e vorrebbe chiudere con 20 gol in Serie A e con la Coppa Italia in bacheca per iniziare a vincere con la Juve e porre le basi per il rinnovo.