BERNABÉ È UNO SHOW MERCOLEDÌ LA FESTA? IL LECCO RITORNA IN C
Il fantasista fa due gol dopo il rinnovo al 2027 Arriva il primo match ball: ecco le combinazioni Svista arbitrale: la ripresa inizia senza il portiere dei lombardi. Di Nunno, e ora quale futuro?
Il poker calato sul tavolo dal Parma è la miglior risposta a chi, alla vigilia della partita, sosteneva che la squadra di Pecchia fosse in debito di energie fisiche e psicologiche. La capolista non si cura di queste voci, si fa trascinare dal pubblico (record stagionale) che la stringe in un caloroso abbraccio, e in mezz’ora liquida la pratica Lecco segnando tre gol: doppietta di Bernabé e rete di Mihaila. Il resto è accademia. Risultato mai in discussione, superiorità schiacciante in ogni settore e ritorno a livelli di eccellenza di un elemento come
Bernabé che, dei ragazzi di Pecchia è, assieme a Man (assente per infortunio), il talento più limpido. Se non fosse stato per l’infortunio al piede sinistro occorso a Benedyczak a metà del primo tempo (il polacco è stato trasportato in ospedale per accertamenti), si sarebbe trattato di un pomeriggio perfetto. Decisamente più cupi i volti di quelli del Lecco. Per loro la retrocessione in Serie C è sicura, si volta pagina: il patron Di Nunno sta cercando acquirenti, chissà quale sarà il futuro del club.
Approccio A fare la differenza tra Parma e Lecco, oltre alle qualità tecniche dei singoli, è stato sicuramente l’approccio aggressivo della squadra di Pecchia, che ha chiuso gli avversari nella loro metà campo e ne ha contrastato i tentativi di uscita con un pressing asfissiante e ultraoffensivo. Bonny, Hernani, Mihaila, Benedyczak e Bernabé sempre pronti a chiudere le linee di passaggio a quelli del Lecco che, nonostante l’evidente inferiorità, si intestardiscono a voler costruire dal basso. Così nascono il gol del vantaggio di Bernabè, su splendido assist di tacco di Bonny, e pure il raddoppio di Mihaila con una sberla da fuori area. Anche la rete del 3-0 (sempre di Bernabé) è figlia di un recupero in pressing alto e di un’immediata verticalizazione. Insomma, in mezz’ora di partita il Parma squaderna di fronte agli occhi compiaciuti dei sedicimila del Tardini i pezzi pregiati del suo repertorio.
Svista La ripresa si apre con una clamorosa svista dell’arbitro Rutella che dà il via quando il portiere del Lecco non è ancora rientrato dagli spogliatoi, ed è costretto a far ripetere tutto. Poi il tempo trascorre con il consueto dominio del Parma che sfiora il gol con Estevez, Partipilo e Bernabé. E pure il Lecco si avvicina a Chichizola, dato che l’azione di pressing degli emiliani è calata: ci provano Novakovich, Sersanti e Lunetta. Ma alla fine tocca a Camara sigillare la partita su invito di Sohm. E adesso la gente del Tardini, superato un altro ostacolo, comincia a fare qualche conto: mancano tre partite (mercoledì a Bari, domenica al Tardini contro la Cremonese e il 10 il derby a Reggio), ci sono 9 punti in palio, il Parma ne ha 5 di vantaggio sulla seconda (il Como) con cui è in vantaggio negli scontri diretti e 6 sulla terza (il Venezia) con cui è in parità (decide la differenti reti totale). In questi casi il Parma potrebbe raggiungere la promozione già a Bari: 1) Parma vince, Como o Venezia non vincono; 2) Parma pareggia, Como o Venezia perdono.