La Gazzetta dello Sport

Pazza Sprint Martin oltre il caos Cadono in 15, lui è 1° Pecco e Marquez ko

Gloria Pedrosa, sul podio dietro Acosta Oggi Marc in pole: 8 Ducati tra le prime 9

- di Paolo Ianieri

Ho usato la testa, era più facile cadere che finire la gara Jorge Martin

Accade di tutto il sabato di Jerez. Entrate cattive al limite, se non oltre, del regolament­o, e inevitabil­i polemiche; 14 piloti giù come birilli sull’asfalto umido; penalità postume che cacciano dal podio chi, come Fabio Quartararo, partiva dagli inferi della griglia, regalando gloria a un Dani Pedrosa che, anche a sei anni dal ritiro, quando sale una tantum in moto dispensa classe e magie. Ma alla fine, mentre Francesco Bagnaia (il 15° a terra) mastica rabbia e ghiaia, e Marc Marquez sogna per due giri un trionfo che manca da Misano 2021, a far festa è Jorge Martin. È sempre più Mister Sprint, il pilota della Ducati Pramac, che si porta a casa l’11a gara del sabato (su 23 disputate, il 50%) e soprattutt­o, grazie agli harakiri degli avversari, allunga la fuga in campionato.

Furia Pecco Dei sette che lo seguivano in classifica, a sorridere è solo Pedro Acosta, che col 2° posto (terzo podio di fila, primo nella Sprint) diventa anche primo inseguitor­e di Jorge a -29 («Essere secondo nel Mondiale non conta, l’importante è avvicinars­i sempre più al nostro obiettivo» predica calma il campioncin­o della GasGas). Il più arrabbiato, invece, è Bagnaia, eliminato al 3° giro da un’entrata di Brad Binder che definire ottimistic­a è riduttivo, col sudafrican­o della KTM che si butta incurante di ogni prudenza sul cordolo interno per sopravanza­re la Ducati di Pecco, impegnato a sua volta nel sorpasso di Marco Bezzecchi. Nel sandwich in cui si ritrova impotente, Bagnaia in un attimo si ritrova a terra, incredulo e furioso. «A Binder si è chiusa la vena il giro prima, quando alla curva 9 l’ha passato Marquez – accusa Pecco –. Ha replicato all’ultima curva, buttandosi dentro oltre il limite con una manovra senza senso, poi alla 1 è andato sul cordolo per passarne due e in mezzo ci son finito io. La Sprint porta i piloti a essere fuori di testa». Per Bagnaia è il secondo zero in 7 gare (-42 da Martin), per la Direzione Gara, invece, è un semplice incidente di gara.

Colpi di scena La sua è stata la prima eliminazio­ne eccellente di una Sprint che, dopo la fuga iniziale di Martin, sembrava di Marquez. Il pilota di Gresini era già stato grandioso poco prima, per la sua prima pole in Ducati, la 93a in carriera, davanti a Bezzecchi e Martin, con Pecco in terza fila con un ritrovato Franco Morbidelli ed Enea Bastianini. E dopo le scaramucce iniziali si era visto come l’otto volte iridato odorasse la vittoria. L’allungo iniziale di Martin era durato poco, e quando al 7° giro il leader del Mondiale era quasi volato via su una chiazza di umido, Marquez si era fiondato al comando come un avvoltoio. Ma due giri dopo, pochi attimi dopo la triplice caduta contempora­nea su una striscioli­na invisibile di bagnato alla curva 5 di Alex Marquez, Binder e Bastianini, e quella di Bezzecchi alla 7, era Marc ad allargare appena la traiettori­a alla 9 e a ritrovarsi nella ghiaia. Ripartiva furioso e nella rimonta al 7° posto finale, prima tamponava Joan Mir, facendogli perdere 4 posizioni, poi Miguel Oliveira, ricevendo solo un buffetto dalla Direzione Gara, mentre alle spalle di Martin e Acosta, Quartararo difendeva il podio da Pedrosa. Sorrideva felice, El Diablo della Yamaha, dopo una rimonta straordina­ria dal 23° posto, prima che la pressione troppo bassa della gomma anteriore lo retrocedes­se 5° dietro Morbidelli. Oggi alle 14 sarà un’altra corrida.

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Nel riquadro in alto e nella foto sopra, la caduta di Francesco Bagnaia (Ducati), colpito da Brad Binder (Ktm) durante un sorpasso
Carambola Nel riquadro in alto e nella foto sopra, la caduta di Francesco Bagnaia (Ducati), colpito da Brad Binder (Ktm) durante un sorpasso
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