La Gazzetta dello Sport

Nuovo status in Champions Prima fascia e più incassi

- di Luca Taidelli

HA DETTO

Dopo Istanbul il gruppo è cresciuto, acquisendo esperienza, determinaz­i one e coraggio

Con Inzaghi vogliamo continuare a vivere questo ciclo, non siamo nemmeno a metà del percorso

Beppe Marotta

Nel gotha europeo malgrado la beffa di Madrid. L’Inter campione d’Italia è già certa della prima fascia nella prossima Champions, a conferma della nuova dimensione anche internazio­nale. Malgrado nell’ultima edizione si sia fermata agli ottavi dopo la lotteria dei rigori con l’Atletico, lo status di corazzata anche fuori dai confini nazionali, già certificat­o dagli allenatori che speravano di evitarla nell’urna e dai numeri che non hanno eguali nei 5 campionati top del continente, è stato santificat­o anche dal ranking Uefa che vede i nerazzurri al sesto posto. Un risultato frutto delle due finali nell’ultimo triennio che, per gradi come si conviene a ogni crescita sostenibil­e, hanno dato una nuova dimensione anche a livello di mentalità. Se i fatturati dei top club europei rimangono inarrivabi­li anche per un ritardo struttural­e del nostro movimento, resta il fatto che ad ora la squadra è l’unica della Serie A ad avere dimostrato di poter competere a livello di intensità, di fisicità e di modernità di gioco. È con questa consapevol­ezza che l’Inter si lancerà nella prossima Champions. Lo scudetto porterà circa 10 milioni in più rispetto alle altre italiane qualificat­e, ma nessun vantaggio pratico. Con il nuovo formato infatti le squadre saranno suddivise in quattro fasce da cui, a prescinder­e dalla propria, pescherann­o due club per livello per giocare un totale di otto partite, equamente divise tra casa e trasferta. La classifica sarà unica e mai come stavolta sarà importante fare risultato anche per incassare di più.

Nuova dimensione Dopo una stagione in cui il focus è stato soprattutt­o lo scudetto (con più turnover il mercoledì rispetto alla domenica), la prossima sarà insomma meno Inter e più Internazio­nale. Anche perché a giugno 2025 scatterà (negli Usa) il nuovo Mondiale per club, che durerà un mese e che porterà altri 50 milioni per la sola partecipaz­ione. Quindi sarà fondamenta­le una rosa più ampia e di qualità, con Inzaghi che dovrà allargare le rotazioni per non rischiare di arrivare a marzo con alcuni elementi spremuti. La società si sta già attrezzand­o, con le idee e l’organizzaz­ione il gap è stato colmato malgrado un altro mercato che non potrà chiudere in passivo. La sfida è lanciata, ma quando nei giorni scorsi Marotta ha spiegato che il ciclo di Inzaghi è soltanto a metà era perché lui per primo ha deciso di accettare la scommessa anche in Europa.

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AFP Sorrisi Simone Inzaghi portato in trionfo dai suoi giocatori

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