La Gazzetta dello Sport

UN’ALTRA CHANCE PER SÉ E L’ATALANTA SCAMACCA VUOLE REGALARSI DUBLINO

Squalifica­to per l’ultimo atto di Coppa Italia, vuole esserci in Irlanda dove si assegnerà l’Europa League

- Di Andrea Elefante

«Sono queste le notti che sognavo, quando ho scelto l’Atalanta». C’è tanto del Gianluca Scamacca di oggi in questa sua frase di mercoledì scorso, poco dopo aver festeggiat­o in campo la certezza della finale di Coppa Italia. C’era la gratificaz­ione personale per una battaglia vinta - e vinta così - dal suo gruppo, ma con il suo contributo determinan­te. Ma c’era soprattutt­o il «noi» davanti all’«io»: quella sera Scamacca c’era, ma sapeva già che per colpa di un cartellino giallo forse fiscale, ma per un fallo non meno frettoloso della decisione dell’arbitro, non ci sarebbe stato il 15 maggio a Roma. Contro la Juve, quando la Dea proverà a mettere le mani su un trofeo che manca alla bacheca del club da più di sessant'anni.

Dubbi cancellati Quando si vede una finale sfumare, ma all’orizzonte ce n’è un’altra possibile, si deve pensare che la sorte si sia accanita solo a metà, se sta regalando un’altra chance. E allora le motivazion­i si moltiplica­no, per essere all’altezza di quell’assist del destino. Per essere, nel caso di Scamacca, a Dublino il 22 maggio, quando a bordo campo luccicherà un’altra coppa: quella dell’Europa League. Due gare di semifinale per trascinare la Dea anche lì. E il sottile brivido di poter mancare la prima, domani sera al Vélodrome di Marsiglia, ha smesso di salire sulla schiena del centravant­i (e di Gasp, e dei tifosi nerazzurri) dopo l’allenament­o dell’altro ieri. Che ha cancellato i dubbi emersi dome n i c a , quando il tecnico aveva evocato un risentimen­to muscolare accusato da Scamacca la mattina, durante la rifinitura, al momento di calciare. Fastidio leggero, che non gli aveva impedito di scaldarsi per una ventina di minuti della ripresa di Atalanta-Empoli. Ma non c’è rischio leggero quando lo corre uno dei giocatori oggi più in forma, e determinan­ti, della squadra. Dunque, anche se avrebbe preferito tenerlo “in ritmo”, Gasperini gli ha regalato il secondo riposo completo in campionato di fila (90’ in panchina anche a Monza): domani lo riavrà a posto fisicament­e, e anche fresco. E motivatiss­imo.

L’incrocio A Zingonia raccontano di uno Scamacca caricato a molla: sereno, concentrat­o, coinvolto e coinvolgen­te. Difficile non esserlo con certi numeri alle spalle. Dal 6 marzo - firma pesante a Lisbona contro lo Sporting - otto gol in nove partite, tutti segnati da titolare, perché il 15 su 15 (reti timbrate giocando dal 1’) che ha nello score racconta del suo essere sentenza se morde da subito la partita: anche se è un appuntamen­to europeo (5 gol su 15 in questa edizione di EL). Li onorò con cinque reti in nove gare di Conference League anche ai tempi del West Ham. Quando l’incrocio che infiammerà la sfida di domani sera, quello con Aubameyang, allora al Chelsea, saltò sia all’andata (infortunat­o il gabonese e lui non convocato) che al ritorno: il ginocchio dell’azzurro stava iniziando a scricchiol­are.

Bomber caldo Dal 6 marzo ha firmato otto gol in nove partite. E se gioca titolare è una certezza

Autostima e credibilit­à Negli ultimi due mesi scarsi Scamacca ha digiunato, ma non steccato, solo a Torino con la Juve e in casa con il Liverpool. La doppia firma contro i portoghesi di inizio marzo non bastò a convincere Spalletti a convocarlo in Nazionale, ma a dargli - proprio per questo - una motivazion­e in più. Perché non di soli gol vive un attaccante: anche dell’autostima che nasce dalla credibilit­à e quella di Scamacca cresce partita dopo partita. Agli occhi non solo del tecnico, ma anche della squadra, che sente di avere in lui un compagno ora in grado di indirizzar­e, stabilizza­re verso l’alto, il rendimento dell’Atalanta. Ed è un peso specifico che il centravant­i si sta guadagnand­o sul campo: il massimo, per chi fa quel mestiere.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy