«Uniti e attenti dietro Di Francesco maestro: è un altro Frosinone»
A livello mentale siamo cresciuti Contro l’Empoli ci vorrà pazienza
Marco Brescianini
Centrocampista Frosinone
Non si sa bene se sia il Frosinone ad aver pescato il jolly con Marco Brescianini o viceversa. Forse entrambe le cose. Fatto sta che con quattro reti e due assist alla prima stagione in Serie A, il centrocampista prelevato dal Milan ha già migliorato il suo bottino stagionale da professionista. E il club si è trovato tra le mani una risorsa preziosissima. Il mancino classe 2000 nell’arco del campionato ha ricoperto cinque ruoli: centrocampista centrale e di fascia, mediano, trequartista e perfino terzino.
► Chiudiamo subito la questione: se fosse un allenatore dove si farebbe giocare?
«Mezzala destra, il mio ruolo naturale… e siamo a sei! (ride) ».
► Domenica a Empoli è come uno spareggio salvezza. Lei è giovane ma già esperto in materia, l’anno scorso ha vinto il playout in B col Cosenza.
«Ci vorrà soprattutto pazienza come in quella partita, dove non abbiamo avuto fretta di ottenere il risultato subito. E attenzione ai minimi particolari. Ma è un po’ diverso perché quella era una doppia sfida secca».
► Come la state preparando?
«Come le altre, le prestazioni il Frosinone le ha sempre fatte. Vedo però che c’è qualcosa in più a livello mentale».
► Ancora una volta Angelozzi ci ha visto giusto con lei.
«Sì, il direttore (dell’area tecnica, ndr) è una persona incredibile. Ha formato un grande gruppo, giovane e di prospettiva. Ha grande esperienza. Lo ringrazio pubblicamente perché ha reso possibile il mio sogno di giocare in Serie A».
► Giugno è dietro l’angolo, il direttore ha parlato dell’interessamento per lei di una big. Juve, Napoli, lo stesso Milan che la può pagare la metà essendosi tenuto il 50% sulla rivendita.
«Il sogno ovviamente è giocare in una big. Non è stato facile lasciare il Milan dove sono stato da quando avevo otto anni».
► Parla spesso di Gattuso come il suo maestro.
«L’ho avuto alla Primavera del Milan, fin dal primo momento mi ha dato fiducia, forza e consapevolezza, facendomi capire la professionalità che serve».
► E Di Francesco cosa le ha insegnato ?
«A livello tecnico e tattico è un maestro. Legge prima le partite perché quello che ci dice in allenamento si verifica in gara».
► A parte gli infortuni, cosa non ha funzionato nel momento più buio della stagione?
«Siamo partiti molto forte, poi è difficile mantenere sempre gli stessi ritmi tutta la stagione. Forse è mancata un po’ di attenzione e cattiveria in più».
► Cinque risultati utili di fila: cos’è scattato?
«Siamo più uniti, più compatti, soprattutto a livello difensivo».