La Gazzetta dello Sport

IL FILO ROSSO CHE LEGA LE ITALIANE DI COPPA: IL CORAGGIO DI GIOCARE

- di LUIGI GARLANDO

Il calcio italiano è scivolato al giovedì che, negli antichi palinsesti televisivi, era la serata dedicata al quiz. Cerchiamo di non lasciare, ma di raddoppiar­e, di riportare cioè tre squadre alle finali europee. Un anno fa abbiamo presidiato tutte le competizio­ni: l’Inter all’epilogo di Champions League, la Roma a quello di Europa League, la Fiorentina a quello di Conference League. Abbiamo perso ovunque, ma c’eravamo. Quest’anno siamo stati cacciati dal calcio nobile del mercoledì, ma abbiamo la possibilit­à di monopolizz­are la finale di Europa League, a Dublino, con Atalanta e Roma e di infilarci di nuovo in quella di Conference League, ad Atene, con la Fiorentina. Domani primo atto delle semifinali. Più che struggerci per l’uscita dal G8 di Champions, vale la pena di concentrar­ci sulle italiane rimaste, di sostenerle e di esserne orgogliosi. Che ad essere arrivate quasi in fondo non siano le squadre a strisce che, nella storia si sono spartite gli scudetti, è un dato ancora più significat­ivo, perché Atalanta, Roma e Fiorentina non sono eccellenze di vertice, ma rappresent­ano meglio il movimento medio del campionato.

Koopmeiner­s, Dybala, Nico Gonzalez, le stelle non mancano, ma se queste tre italiane hanno fatto tanta strada in Europa, il merito è del gioco, più che dei giocatori; un gioco evoluto, che ha sviluppato la nostra tradizione, a trazione difensiva, in direzione più internazio­nale e offensiva. È il filo rosso che unisce le nostre tre rappresent­anti. Esaurite le risorse di cassa, abbiamo dovuto aguzzare l’ingegno. Non potendo più permetterc­i i fuoriclass­e che nei decenni scorsi ci facevano vincere le coppe (da Maradona a Platini, da Van Basten a Ronaldo, da Nedved a Kakà...), ci siamo fatti venire idee preziose per compensare con la buona volontà di tutti la grazia di pochi. In questo, l’Atalanta di Gasperini è stata rivoluzion­aria: ha dimostrato che la bellezza del gioco non è un privilegio dei ricchi, ma può diventare il forcone dei poveri; ha dimostrato che davanti ai più forti, non è necessario scappare, anzi, è molto meglio difendersi scappando in avanti. Con questo nuovo spirito giacobino e tanta qualità tecnica, la Dea è arrivata a un minuto da una semifinale Champions, meritatiss­ima, checché ne pensi Andrea Agnelli. Sull’esempio del Gasp, tante piccole, dal Sassuolo all’Empoli, hanno trovato il coraggio per scendere dalle barricate e provare a giocarsi la salvezza con il gioco. E tanti allenatori hanno cominciato a educare un calcio più coraggioso. Se schieriamo tre squadre nelle semifinali europee è anche grazie a questo processo evolutivo. Italiano ha instillato una ferocia bergamasca nell’aggression­e alla porta. Con qualche gol in più la Fiorentina avrebbe avuto più soddisfazi­oni e visibilità. De Rossi, estirpata dal corpo della Roma l’ossessione difensiva di Mourinho, l’ha rieducata a un gioco più ambizioso e offensivo. È suo l’impegno più impegnativ­o, naturalmen­te: battere l’imbattuto Bayer Leverkusen, già campione di Germania. Nella stagione scorsa, i gialloross­i eliminaron­o i tedeschi che però non avevano ancora assimilato la raffinata educazione di Xabi Alonso. Però ha ragione DDR: imbattuto non significa imbattibil­e. Domani l’Olimpico avrà una faccia da paura. Il Velodrome di Marsiglia non getterà petali di rose alla Dea. Sarà l’inferno di sempre. In una stagione travagliat­a, segnata dall’esonero di Gattuso, l’OM, attualment­e a -26 dal Psg, ha perso una sola partita di campionato in casa, proprio contro

Il calcio di Atalanta, Fiorentina e Roma ha respiro europeo e può arrivare alle finali. Un bel messaggio anche per l’Italia di Spalletti

Mbappé e, in coppa, ha steso Ajax, Shakhtar, Villarreal, Benfica... Ma l’Atalanta, che sotto la terribile Kop, si è sentita come in Val Brembana, non tremerà. Contro il rispettabi­le Bruges, prima di tutto, la Viola dovrà evitare gli sprechi che le sono stati fatali nella semifinale di Coppa Italia. Possiamo farcire due finali europee di buon calcio italiano. Serve molto meno di un miracolo per qualificar­le tutte e tre. Un trionfo in coppa sarebbe il miglior buon viaggio possibile per la Nazionale di Spalletti che dovrà difendere la corona continenta­le in Germania. Scamacca, Pellegrini e Bonaventur­a fanno le prove. Si può. Come diceva Mike al giovedì: «Allegria!»

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 ?? ?? In Europa League Daniele De Rossi e Gian Piero Gasperini: le loro due squadre, Roma e Atalanta, si giocano l’accesso alla finale di Europa League contro Bayer Leverkusen e Olympique Marsiglia
In Europa League Daniele De Rossi e Gian Piero Gasperini: le loro due squadre, Roma e Atalanta, si giocano l’accesso alla finale di Europa League contro Bayer Leverkusen e Olympique Marsiglia

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