Carlos sull’altalena «Troppo nervoso Salvato dai tifosi...»
Il re in carica contro Struff, nella rivincita della finale 2023, prima domina poi rischia la beffa
L’assenza mi ha procurato un certo nervosismo, per i guai fisici e per la mancanza di ritmo
Devo un grazie al pubblico che mi ha spinto a non arrendermi. Così ho continuato a lottare
Carlos Alcaraz
Se Sinner fatica, il suo alter ego spagnolo Carlos Alcaraz vive in preda ai tormenti. Ieri, nella riedizione della finale del 2023, il murciano numero 3 del mondo è sopravvissuto a sé stesso, ai suoi blackout, alle sue scelte poco comprensibili. Ed è passato ai quarti per qualità proprie e demeriti di Struff dopo aver fatto di tutto prima per complicarsi la vita, e ce l’ha fatta, poi per chiudere prematuramente l’avventura nel torneo che ha vinto nelle ultime due edizioni.
Il record Alla fine, superando il tedesco, numero 24 del mondo, in una partita che ha sfiorato le 3 ore quando sembrava potesse essere decisamente più corta, Alcaraz si è portato sul 14-0 a Madrid eguagliando il record di vittorie consecutive nel torneo che ora condivide con Rafa Nadal, e sul 24-0 sulla terra spagnola considerando anche le due vittorie di Barcellona. I tempi, dicevamo: dopo aver vinto il primo set in maniera relativamente tranquilla grazie a un comodo break nel sesto gioco, Carlitos è partito in tromba nel secondo. Servizio strappato al tedesco con 4 punti di buona fattura, ma controbreak al quarto e da lì i due si sono incamminati verso il tie-break senza grandi sussulti, con il tedesco, che veniva da 6 vittorie consecutive con tanto di conquista del suo primo Atp a Monaco, a 34 anni, capace di approfittare degli errori del rivale e portarsi sulla parità con uno dei suoi 10 ace. Un percorso simile a quello della finale dello scorso anno, quando
Alcaraz aveva vinto il primo set 6-4 e perso il secondo 6-3. Un anno fa però lo spagnolo nel terzo non aveva avuto problemi, chiudendo con un altro 6-3. Ieri ne ha combinate di tutti i colori, togliendo il fiato ai 12.000 del Manolo Santana increduli, tra un servizio ancora poco efficace, smorzate sballate e 24 errori gratuiti. Perché Alcaraz nel terzo parziale si è portato sul 4-1 e sul 5-2, e quando è andato a servire sul 5-3 è riuscito a sprecare addirittura 4 matchpoint, cedendo poi il servizio alla terza palla break in un game assurdo. Carlos ha rischiato di perdere il turno di battuta sul 5-5, e nel tiebreak è partito 3-0 trovandosi rapidamente sotto 4-3. Da li 4 punti consecutivi e conquista del quarto in programma oggi contro Rublev, che ha sudato poco per superare l’olandese Griekspoor.
Nervosismo «Non giocavo tre partite da oltre un mese, all’inizio del torneo avrei firmato per giocarne 3-4, ora spero di giocarne altre 3 – ha detto Alcaraz –. L’assenza dai campi di gioco mi ha procurato un certo nervosismo, vuoi per la situazione dell’avambraccio vuoi per la mancanza di ritmo, e stavolta si è visto: ero parecchio agitato e per quello ho sbagliato anche palle relativamente facili. Sapevo che questa sarebbe stata una partita complessa e non mi sbagliavo: ora che l’ho superata non posso pensare che a una cosa: la conquista del titolo. Devo ringraziare la gente per avermi sostenuto fino all’ultimo punto, penso che sia stato un grande supporto nei momenti difficili che ho avuto alla fine del terzo set, penso che mi abbiano spinto a non arrendermi e a continuare a lottare». Carlos è imperfetto nel tennis e insicuro nel fisico, ma è determinato come sempre: vuole il suo triplete, Sinner è avvisato.