di PAOLO BERTOLUCCI SINNER È COSÌ GRANDE CHE ANCHE NEL DOLORE SI RIFIUTA DI PERDERE
Ci sono partite che vinci e situazioni complicate che superi perché possiedi dentro di te la qualità innata di chi si rifiuta di perdere. È quello che è successo a Sinner a Madrid nelle ultime due uscite: malgrado le evidenti difficoltà fisiche, Jannik si è ribellato all’idea della sconfitta e ha alzato il livello del gioco nel momento in cui i punti contavano di più. Dal modo di camminare e da come arriva a colpire il dritto dopo uno scivolamento laterale, si nota che il problema all’anca è ancora persistente e dunque stiamo assistendo alle rappresentazioni di un Sinner all’80% delle sue potenzialità. Eppure, contro un Khachanov di ottimo livello, solido, particolarmente ispirato nel primo set, il nostro numero uno è riuscito a passare oltre i fastidi alla gamba dimostrando una volta di più una forza mentale e un temperamento che appartengono soltanto ai campionissimi. Sinner ha rovesciato il match all’inizio del secondo set affidandosi al servizio, il cui rendimento quest’anno probabilmente non è mai stato così efficace come in questa circostanza, e tornando a spingere con test che per il valore dell’avversario si avvicinerà molto alla partita con Khachanov, senza contare che l’americano ha vinto tutti e due i precedenti, anche se nel 2022. Sappiamo, per sua stessa ammissione, che Sinner si è approcciato al torneo di Madrid senza particolari pressioni, con la mente già focalizzata a Roma e Parigi, e dunque ci si potrebbe chiedere perché stia accettando il rischio di scendere in campo seppur menomato. Intanto, mi sembra evidente che il giocatore abbia avuto rassicurazioni dallo staff e dunque sia consapevole che giocando non peggiora in nessun modo la situazione. In seconda battuta, non bisogna mai sottovalutare la tensione agonistica e la feroce