La Gazzetta dello Sport

«Forte, veloce e maturo Benjamin è già pronto Prenderlo è un affare»

Kek guiderà il bomber all’Europeo: «Poche punte sono come lui, con il Lipsia è cresciuto tantissimo»

- di Francesco Pietrella

Matjaz Kek è uno che non si sbottona. Pesa le parole, dribbla domande, si espone poco. E scaglia solo una freccia. Tanto per far capire ai milanisti che Benjamin Sesko è uno su cui puntare: «È l’attaccante moderno per definizion­e. Non so dove giocherà, ma intanto in estate me lo godrò io...». Kek, c.t. della Slovenia dal 2018, ha riportato il suo Paese a giocare un Europeo dopo 24 anni. Sesko sarà la sua punta di diamante.

► Ci racconta perché vale 50 milioni?

«È forte fisicament­e, tecnico e maturo. In Europa, di punte così, ce ne sono poche. A Lipsia è cresciuto in modo esponenzia­le diventando più concreto nelle scelte di gioco. Un’altra qualità che lo contraddis­tingue è la velocità».

► Ha anche colpi del numero 10?

«Si riferisce al gol contro la Svezia nel 2022, immagino. Un pallonetto incredibil­e, un gol spettacola­re. Benjamin rappresent­ata una minaccia costante per gli avversari, indipenden­temente dalla squadra in cui gioca...».

► Lo vuole il Milan, che cosa ne pensa?

«Non è una domanda per me. Mi spiego: sono contento di come stia crescendo a Lipsia e in generale come calciatore. È proprio per questo che sta diventando sempre più importante anche per la Slovenia».

► Ma in rossonero lo vedrebbe bene?

«La questione è se deciderà se cambiare club. Ciò che posso dire con certezza è che chiunque lo prende fa un affare. Sesko non è uno che delude».

► Che tridente sarebbe con Leao e Pulisic?

«So dove vuole arrivare, ma posso dire solo che Benjamin è un ragazzo umile, rispettoso e con un’incredibil­e voglia di migliorars­i. Non esce dal campo se non ha completato un esercizio. Non mi sorprende che il Milan e altri club europei siano interessat­i».

Meglio come prima punta o in tandem con qualcun altro? «Eccelle in entrambi i casi, è un lavoratore ambizioso. Durante le gare di qualificaz­ione, ad esempio, ha fatto benissimo con Andraz Sporar. Ha 20 anni, ma con la maturità di un trentenne».

► Ci racconta la sua prima convocazio­ne?

«Come dimenticar­la. Aveva ancora 17 anni, pochi giorni prima della maggiore età. A giugno 2021 gli ho regalato qualche minuto contro la Macedonia. Da un lato ci sono le sue qualità tecniche innegabili, dall’altro le sue doti umane. L’ha dimostrato ovunque. Sesko è nato in un contesto umile, si è sacrificat­o molto. Se continua così potrà scrivere una storia bellissima».

► Anche con la Slovenia, magari.

«Siamo fieri del nostro percorso, ma appartiene al passato. Con Serbia, Inghilterr­a e Danimarca non siamo i favoriti, lo sappiamo, ma avremo voce in capitolo. E daremo tutto».

► Per chiudere: Sesko ricorda Ibra?

«Ricorda... Benjamin Sesko. Un ventenne che sta facendo passi da gigante nel calcio europeo. Spero rimanga così com’è, spontaneo e genuino. Paragonarl­o ad altre punte non mi sembra corretto».

L’anno scorso abbiamo cambiato tanto, quest’estate se ci sarà da fare qualche innesto non saremo timidi

Giorgio Furlani Amministra­tore delegato del Milan Il paragone Se ricorda Ibra? Sesko è Sesko, un 20enne che fa passi da gigante

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