«Forte, veloce e maturo Benjamin è già pronto Prenderlo è un affare»
Kek guiderà il bomber all’Europeo: «Poche punte sono come lui, con il Lipsia è cresciuto tantissimo»
Matjaz Kek è uno che non si sbottona. Pesa le parole, dribbla domande, si espone poco. E scaglia solo una freccia. Tanto per far capire ai milanisti che Benjamin Sesko è uno su cui puntare: «È l’attaccante moderno per definizione. Non so dove giocherà, ma intanto in estate me lo godrò io...». Kek, c.t. della Slovenia dal 2018, ha riportato il suo Paese a giocare un Europeo dopo 24 anni. Sesko sarà la sua punta di diamante.
► Ci racconta perché vale 50 milioni?
«È forte fisicamente, tecnico e maturo. In Europa, di punte così, ce ne sono poche. A Lipsia è cresciuto in modo esponenziale diventando più concreto nelle scelte di gioco. Un’altra qualità che lo contraddistingue è la velocità».
► Ha anche colpi del numero 10?
«Si riferisce al gol contro la Svezia nel 2022, immagino. Un pallonetto incredibile, un gol spettacolare. Benjamin rappresentata una minaccia costante per gli avversari, indipendentemente dalla squadra in cui gioca...».
► Lo vuole il Milan, che cosa ne pensa?
«Non è una domanda per me. Mi spiego: sono contento di come stia crescendo a Lipsia e in generale come calciatore. È proprio per questo che sta diventando sempre più importante anche per la Slovenia».
► Ma in rossonero lo vedrebbe bene?
«La questione è se deciderà se cambiare club. Ciò che posso dire con certezza è che chiunque lo prende fa un affare. Sesko non è uno che delude».
► Che tridente sarebbe con Leao e Pulisic?
«So dove vuole arrivare, ma posso dire solo che Benjamin è un ragazzo umile, rispettoso e con un’incredibile voglia di migliorarsi. Non esce dal campo se non ha completato un esercizio. Non mi sorprende che il Milan e altri club europei siano interessati».
Meglio come prima punta o in tandem con qualcun altro? «Eccelle in entrambi i casi, è un lavoratore ambizioso. Durante le gare di qualificazione, ad esempio, ha fatto benissimo con Andraz Sporar. Ha 20 anni, ma con la maturità di un trentenne».
► Ci racconta la sua prima convocazione?
«Come dimenticarla. Aveva ancora 17 anni, pochi giorni prima della maggiore età. A giugno 2021 gli ho regalato qualche minuto contro la Macedonia. Da un lato ci sono le sue qualità tecniche innegabili, dall’altro le sue doti umane. L’ha dimostrato ovunque. Sesko è nato in un contesto umile, si è sacrificato molto. Se continua così potrà scrivere una storia bellissima».
► Anche con la Slovenia, magari.
«Siamo fieri del nostro percorso, ma appartiene al passato. Con Serbia, Inghilterra e Danimarca non siamo i favoriti, lo sappiamo, ma avremo voce in capitolo. E daremo tutto».
► Per chiudere: Sesko ricorda Ibra?
«Ricorda... Benjamin Sesko. Un ventenne che sta facendo passi da gigante nel calcio europeo. Spero rimanga così com’è, spontaneo e genuino. Paragonarlo ad altre punte non mi sembra corretto».
L’anno scorso abbiamo cambiato tanto, quest’estate se ci sarà da fare qualche innesto non saremo timidi
Giorgio Furlani Amministratore delegato del Milan Il paragone Se ricorda Ibra? Sesko è Sesko, un 20enne che fa passi da gigante