NAPOLI COPPA O NO? DA KVARA A DOBVYK I NODI DA SCIOGLIERE
Europa League, Conference, oppure nulla? De Laurentiis prepara i piani cercando di trattenere il big georgiano
Se nello sport l’importante è partecipare e non vincere, nel calcio il motto di De Coubertin sta assumendo tutto un altro senso. Perché prendere parte alla Champions League è più conveniente che conquistare uno scudetto. Una presenza duratura nel tempo nella massima competizione europea conferisce una mole di risorse e prestigio che un titolo nazionale, episodico nella maggior parte dei casi, non restituisce allo stesso modo. Il Napoli si sta confrontando con questa dura verità, in un momento complesso, dove si devono delineare le strategie per una ricostruzione necessaria e improrogabile. Aurelio De Laurentiis vuole gettare le basi per un nuovo progetto tecnico degno di questo nome, nemmeno lontanamente vicino al susseguirsi di allenatori vissuto in un’annata turbolenta. Ha individuato prontamente il direttore sportivo a cui affidare la missione, mentre il casting per la guida tecnica dovrebbe concludersi entro la fine del mese, in modo da abbreviare i tempi.
Da Lukaku a Dobvyk A quel punto sarà possibile soffermarsi sui calciatori da inserire in “rosa”. Un piano principale, d’altro canto, è difficile da individuare in questo momento. Praticamente impossibile rientrare tra i primi cinque posti, il Napoli resta ancora in corsa per l’Europa League, per quanto si tratti di un obiettivo comunque complicato. Che sia questa coppa o la Conference, o addirittura nessuna, si tratta di un fattore che può incidere significativamente sul potere contrattuale. A partire dai futuri innesti. L’operazione congiunta che potrebbe portare Lukaku in azzurro (insieme a 8090 milioni di euro) in cambio di Osimhen al Chelsea, sarebbe più fattibile con la certezza di proseguire la tradizione europea della società. Sono, infatti, 14 anni consecutivi che la squadra gareggia a livello internazionale. Il discorso vale più sul piano dell’appeal che su quello prettamente finanziario, dal momento che gli introiti del terzo torneo continentale non garantiscono fondi così ingenti. È comprensibile, dunque, che in questa fase il club si cauteli seguendo più piste. Per l’attacco, l’opzione alternativa riguarda Artem Dovbyk (Girona). Gli spagnoli non vorrebbero privarsene, specialmente perché loro l’hanno centrata la Champions, decisamente a sorpresa. Ma la volontà del giocatore, pronto a cimentarsi in una sfida più avvincente, potrebbe fare la differenza.
Nodo Kvara Lo stesso principio è sovrapponibile ad altri investimenti. Per la difesa Hancko, di proprietà del Feyenoord che l’anno scorso si è laureato campione d’Olanda, diventerebbe un’ipotesi più sfumata, a differenza magari del giovane Spileers del Bruges. A centrocampo la situazione è più intricata. Il sogno proibito è Sudakov dello Shakhtar, che a gennaio era vicino al trasferimento in Italia. La richiesta degli ucraini, tuttavia, si aggira sui 50 milioni e il Napoli non ha ancora pianificato un colpo di simile portata per quel reparto. Al momento la questione più delicata riguarda Kvaratskhelia. Paris Saint-Germain e Barcellona hanno fatto arrivare segnali di apprezzamento per il giocatore azzurro, il presidente De Laurentiis proverà a far leva sulla prospettiva di un ingaggio triplicato (da 1,5 a oltre 4 milioni con bonus) e un contratto ancora lungo. Nella speranza di convincere il georgiano a inserire una clausola rescissoria a tre cifre in un rinnovato accordo, che lo cauteli in caso di cessione per la prossima stagione.