VUOLE TUTTO DA MOTTA A ZIRKZEE LA CHAMPIONS CONTA
BOLOGNA Una vittoria avvicinerebbe i rossoblù al 4° posto aritmetico, un’attrazione per rinforzi e conferme
In un’intervista alla Gazzetta di qualche settimana fa, il ds Marco Di Vaio fu sibillino ma anche allusivo. «Se Motta resterà? Diciamo che più staremo in alto e più ci saranno possibilità di tenerlo». Considerando che le chiacchierate dirimenti dovranno essere fatte a obiettivi raggiunti o comunque chiari – e un incontro fra Thiago Motta e Joey Saputo chiarirà definitivamente progetti, “pesi” e misure -, nel frattempo Thiago vuole prendersi tutto: Champions League e magari anche il Bologna, club col quale il contratto – si sa – scadrà alla fine di questa stagione calcistica senza però che nessuno dica ancora che allungarlo sia impossibile.
Thiago è ambito da mezza Europa: dalla Francia all’Italia, dal Portogallo all’Inghilterra, big e non big, e insomma il meglio del Continente si è messo a piazzare nel proprio mirino il tecnico italo-brasiliano che sta edificando un’annata non solo diversa dalle altre ma straordinaria, quindi non-ordinaria rispetto al recente passato. L’idea di poter portare dalla propria il “match-point” del “Maradona” è qualcosa che potrebbe portare creare un inevitabile effetto a catena: Thiago, in attesa di capire centralità o meno sull’eventualità del prossimo anno, la Champions l’ha giocata. Non gestita da allenatore ma giocata sì, una nozione importante da tener presente in caso di qualificazione.
L’esempio-Gosens La nottata di Napoli-Bologna vede una squadra che cerca l’inevitabile scintilla d’orgoglio davanti al proprio pubblico e l’altra che cerca i numeri necessari per sedersi al Parlamento Europeo, quello della Champions ovviamente, anche perché l’Europa (22 anni dopo l’ultimo piede in una manifestazione riconosciuta dall’Uefa, l’Intertoto) è stata acquisita aritmeticamente dopo il pareggio a casa del Torino. Europa League sicura insomma, il resto si capirà, magari qualcosa già stasera. Domani, poi, il Bologna dovrà sintonizzarsi su Atalanta-Roma: nel caso in cui la Roma perdesse la sfida, ecco che una vittoria rossoblù renderebbe Motta irraggiungibile. Il nodo è qui: la gradazione di Coppa che sarà. L’Europa chiama un certo tipo di giocatori, la Champions alza il livello.
Per gradi Perché è inevitabile dire che la Champions League abbia l’attrattiva massima: per gli introiti e quindi la possibilità di investire ma anche nel trattenere e nel “ricevere” giocatori di spessore e di “altro” livello. Un Robin Gosens, per esempio, potrebbe essere attratto più con la Champions League che da un’Europa League: oltretutto (ingaggio a parte, da 3 milioni, comunque fuori dai budget del Bologna) con un Sartori presente che lo pescò ai tempi dell’Atalanta. Ma non è tutto qui: perché il Bologna ha intenzione di non smantellare - in caso di approdo top - la propria squadra. Lo ha in testa il presidente Saputo (oggi assente) e lo ha chiaramente esplicitato il suo braccio destro, l’ad Claudio Fenucci. Joshua Zirkzee è arbitro del proprio destino e forse conteranno anche gli ingaggi (inarrivabili, per il Bologna) che saranno proposti in Europa (clausola del Bayern compresa). Ma l’ossatura resterà la base dalla quale ripartire: da Skorupski a Freuler, da Orsolini a Saelemaekers (che verrà riscattato), da Fabbian (la “recompra” Inter è eventualmente dopo il 2° anno) a Ndoye e Beukema. Quanto a Calafiori, Lucumi, Posch si vedrà: prima la Champions, come ha detto Motta, poi il futuro. Non scritto.
Un match-point per la Champions? E perché no... Abbiamo già fatto la storia, proviamo a farla ancora
Thiago Motta Allenatore del Bologna