«Se mi raggiunge o mi supera lo invito una sera a cena»
Numero uno si resta per sempre. E non soltanto perché c’è quel tricolore 1976 che gli resterà per tutta la vita impresso sulla pelle. Il tratto del fuoriclasse in Luciano Castellini lo riconosci subito, soprattutto oggi che non gli sono più richiesti quei formidabili guizzi tra i pali che gli hanno fatto guadagnare l’appellativo di “Giaguaro”. La grandezza dell’uomo la si può toccare con mano dopo poche battute: «Non mi sono mai permesso di giudicare nessuno, che titolo avrei per farlo…?», è la prefazione. Con lui di portieri, e di Vanja Milinkovic, si può parlare perché è la sua storia ad autorizzarlo: gli inizi a Monza, numero uno del Toro con l’apoteosi dello scudetto 1976, una seconda vita a Napoli prima di fare il preparatore all’Inter e nelle nazionali.
► Castellini, la crescita di Milinkovic in stagione che sensazione le lascia?
«Guardando le partite del Toro in tv, è un portiere che mi trasmette una grande sensazione di serietà. Sarà un ragazzo molto professionale, si vede da come si fa scivolare addosso le critiche, anche ingenerose, che i tifosi del Toro alle volte gli hanno rivolto. Lui subisce tutto senza farne un problema. Anche io nella mia carriera
ho fatto molti errori, quello che conta è la capacità di reagire alle pressioni: lui è sempre sereno, è una bella qualità».
► Che tipo di portiere è diventato?
«È uno che fa il suo, e non è poco. Stilisticamente è diverso dalla media dei suoi colleghi, ma essendo alto più di due metri non potrà mai essere uno svelto. Nel Torino è diventato, senza dubbio, un portiere affidabile».
► A Verona potrebbe raggiungere il record dei clean sheet che lei detiene dal 1977 per il Toro in una stagione di Serie A a girone unico...
«Quando giocavo non mi appassionavo mai alle statistiche. Detto questo, gli auguro di raggiungermi e anche di migiorare il mio primato. Se mi raggiungerà, lo inviterò una sera a cena a Torino».
► Si aspettava qualcosa in più dalla stagione del Toro?
«Onestamente, si poteva fare di più. Non basta sempre non prendere gol».
Trasmette sempre serenità e professionalità: Vanja è un portiere affidabile
Luciano Castellini
Portiere del Torino dal 1970 al 1978