Club irritato con Max Con la nuova dirigenza un feeling mai nato
Più che c’eravamo tanto amati, il titolo giusto potrebbe essere “Non ci siamo amati mai”. Dietro all’esplosione di Massimiliano Allegri prima e dopo la festa dell’Olimpico ci sono rapporti complicati tra l’allenatore, ultimo reduce del vecchio ciclo, e una dirigenza tutta nuova con cui non è mai scoccata la scintilla. Max è stato scelto da Andrea Agnelli, con cui aveva un feeling speciale, tanto da perdonargli anche l’esonero e accettare di tornare due anni dopo (lautamente retribuito), ma dopo poco più di un anno si è ritrovato con un altro management e con un direttore tecnico, voluto espressamente dalla proprietà per ricostruire, che lui non avrebbe preso.
Scelta non condivisa Le prime crepe risalgono proprio a un’estate fa, quando Allegri, che dopo l’azzeramento del vecchio Cda era stato investito del ruolo di plenipotenziario dell’area sportiva (con Francesco Calvo a supporto), avrebbe gradito un maggiore coinvolgimento nella scelta.
Perciò il rapporto con Cristiano Giuntoli è nato male e nonostante i due abbiano provato a trovare un equilibrio la situazione si è fatta sempre più tesa. I frequenti sfoghi del tecnico nello spogliatoio erano già il sintomo di un profondo malessere. Allegri rimprovera al d.t. la poca chiarezza: avrebbe preferito che Giuntoli gli avesse comunicato con anticipo la scelta di non confermarlo per la prossima stagione, nonostante il contratto fino al 2025. In realtà i dubbi della dirigenza erano nati già prima dell’arrivo del nuovo d.t., alla fine della scorsa stagione, ma lo stipendio alto dell’allenatore rendeva impossibile l’addio con due stagioni d’anticipo per un club privo degli introiti della Champions League.
Stile Juve Al di là del rendimento della squadra (che nonostante la Champions conquistata nella seconda parte di stagione non può essere considerato sufficiente) al club non erano piaciuti certi atteggiamenti di Allegri già prima dello sfogo di Roma, che ha certificato in maniera palese la rottura e l’impossibilità di andare avanti insieme. Comportamenti non in linea con lo stile della Juventus, che hanno contribuito a minare un rapporto già debole. Così è maturata la decisione di cambiare, anche a costo di rimetterci dei soldi, per far partire un nuovo progetto tecnico con un allenatore che sia in sintonia con la società su tutte le scelte, dal mercato alla gestione a 360 gradi.