La Gazzetta dello Sport

IL “GABBIANO” JONATHAN VOLA SEMPRE PIÙ ALTO E HA GRANDI MARGINI

- di PIER BERGONZI

Tre volate vinte fanno una prova: il«Gabbiano» Jonathan Milan è la nuova stella degli sprint. Ieri l’olimpionic­o ha fatto tris vincendo la volata più convincent­e di questo Giro. Che fosse un campione, ben oltre i velodromi, lo sapevamo da tempo. Ma ad ogni tappa che passa, Milan conferma di essere lanciato su un percorso di crescita di cui non si conoscono i limiti. Intanto ci piace gioire per un atleta che rispolvera la grande scuola italiana delle volate, dal più recente Viviani a giganti come Petacchi e Cipollini. Ecco,

Jonathan Milan è il primo dei nostri campioni che si avvicina al Re Leone, il più grande velocista puro di sempre. Gli assomiglia per la michelangi­olesca presenza fisica, per come si affida e ringrazia il “suo” treno e per la potenza pura che riesce ad esplodere nelle sue progressio­ni. Come succedeva per Mario, si ha l’impression­e che più sia alta la velocità dello sprint e più Jonathan diventi imbattibil­e.

Lo scorso anno, al debutto, ha vinto una tappa come Cipollini al suo primo Giro dell’89. Mario ne vinse poi 2 nel secondo, 5 nel terzo e 42 (è sempre il record assoluto) a fine carriera. Milan, a 23 anni, è già a 4 vittorie in due edizioni e sembra ben avviato per riconquist­are la maglia ciclamino della classifica a punti.

Jonathan può contare su una squadra, la Lidl-Trek, interament­e dedicata alle sue volate. Può contare su uomini come Stuyven che ha vinto una Sanremo o come Consonni, l’olimpionic­o del quartetto che se facesse volate in prima persona potrebbe vincerle o arrivarci vicino… E lui, il capitano più veloce del mondo, con grande signorilit­à non perde occasione per ringraziar­li. Ieri, in particolar­e, quando si era fatto sorprender­e da un “ventaglio” e metà gruppo (con alcuni rivali) gli era andato in fuga.

Milan è molto cresciuto nella gestione dei finali ed ha ancora grandi margini. Ha vinto tre delle prime 13 tappe in tre modi diversi e quella di ieri può essere considerat­a la più convincent­e. Sappiamo che Jonathan ha un grande motore perché negli ultimi anni è stato, con Ganna, un pilastro del quartetto su pista ed è arrivato vicino ai tempi di Filippo anche nell’inseguimen­to individual­e. Nelle sue gambe ci sono una montagna di ore di allenament­i e gare nei velodromi. Questo gli consente di guidare la bici a meraviglia, di avere uno spiccato senso della posizione in gruppo e una spettacola­re capacità di spingere i lunghi rapporti con altissime frequenze di pedalate. Come dicevamo, Milan ha già la tessera del club esclusivo dei grandi sprinter. Ma nessuno, forse nemmeno lui, sa quale sia l’orizzonte che lo aspetta. Nelle giornate di grazia si difende bene anche sugli strappi. Traguardi come un Mondiale veloce o Classiche come Sanremo, Fiandre e Roubaix potrebbero diventare obiettivi sensibili. Magari dopo i Giochi dove punta a un bis leggendari­o col quartetto.

A 23 anni Jonathan può volare alto come il gabbiano Livingston che ha ispirato il suo nome. Quello che sapeva veleggiare oltre ogni luogo comune. Quello che sapeva che nella vita, come nello sport, niente è impossibil­e.

Milan che tris! L’olimpionic­o che ricorda Cipollini è cresciuto tanto nella gestione degli sprint

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La volata vincente di Jonathan Milan, 23 anni di Buja (Udine), terzo successo di tappa in questo Giro d’Italia. Un motore potente costruito anche grazie all’attività in pista
BETTINI Potenza La volata vincente di Jonathan Milan, 23 anni di Buja (Udine), terzo successo di tappa in questo Giro d’Italia. Un motore potente costruito anche grazie all’attività in pista
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