La Gazzetta dello Sport

«Da mesi si parla del mio futuro Ma la squadra mi ha seguito»

Sfogo del tecnico a fine partita Continua lo sciopero del tifo Fonseca è sempre più in pole per la succession­e in panchina

- di Marco Fallisi INVIATO A TORINO

Siamo stati i migliori tra i normali, l’Inter ha fatto qualcosa di non normale

Non ho parlato con altri club, ho rispetto del Milan: voglio finire al meglio la stagione

Stefano Pioli tecnico Milan

Siamo trascinati da tanto entusiasmo. Stasera siamo partiti bene, concentrat­i per dare il massimo

Samuele Ricci Centrocamp­ista del Torino

L’amarezza «Le critiche? Non ce l’ho con nessuno, i miei rimpianti per l’Europa»

Le rotazioni democratic­he non hanno funzionato: le riserve alla Okafor e Jovic, premiate ieri con una maglia da titolare, hanno girato a vuoto. Della coda del Diavolo nessuna traccia: il Milan che tante volte in questa stagione è risorto nel finale, ieri è rimasto assopito per tutti i 90 minuti, nonostante gli ingressi dei titolariss­imi, vedi Leao e Giroud. Stefano Pioli ha così assistito a un film dalla trama piuttosto scontata: il suo

Milan ha già staccato la spina. Scenario prevedibil­e, vista la mancanza di obiettivi da centrare – il secondo posto e la qualificaz­ione alla prossima Supercoppa Italiana sono una certezza da una settimana – e il futuro della panchina rossonera, già segnato: da luglio, al posto di Pioli ci sarà qualcun altro. In attesa che il club sciolga gli ultimi nodi per la scelta del successore – Fonseca sempre più favorito –, l’aria che si respira attorno al Diavolo rimane pesante: dopo il silenzio di protesta verso la società tra Genoa e Cagliari a San Siro, lo sciopero del tifo ha fatto tappa anche a Torino. Resta da capire che cosa succederà tra una settimana, per l’ultima con la Salernitan­a: al Meazza saranno in tanti a salutare, da Pioli a Giroud e Kjaer, ma in quale contesto si materializ­zerà l’addio?

Difficoltà A fine gara, ieri, Pioli ha tirato subito dritto verso gli spogliatoi. Poi, davanti ai microfoni, ha provato a raccontare questi ultimi giorni da milanista. E, tra i soliti e inevitabil­i rinvii di qualunque discorso sul futuro alla fine della stagione, qualcosa da sottolinea­re c’è: «La squadra è stata brava, perché non è facile seguire l’allenatore in questa situazione. Si parla da troppi mesi del mio futuro, la prossima sarà l’ultima partita di campionato e poi vedremo. Le critiche? Io non ce l’ho con nessuno – ha spiegato Pioli a Sky –. Abbiamo avuto una situazione non semplice intorno a noi, chiudendo il campionato al secondo posto. Non ho appuntamen­ti con la società. Ci siamo sempre trovati a fine campionato, non so se ci vedremo prima o dopo la partita con a Salernitan­a. Non ho parlato con nessun’altra squadra, ho troppo rispetto per il Milan e per i tifosi. Non sto pensando al futuro, ci penserò quando sarà il momento. Sono concentrat­o nel finire al meglio la stagione». Poi, in conferenza stampa, ha aggiunto: «Io in questo momento non ho altre situazioni. L’ultima di campionato? Due grandi uomini come Giroud e Kjaer saluterann­o il Milan, sarà senz’altro una giornata emozionant­e».

Eredità L’analisi del k.o. con il Torino parte dalla fragilità difensiva («Questa partita è l’emblema della nostra stagione: abbiamo subìto troppi gol») e approda al rendimento in questa Serie A: «È stato un buon campionato, siamo stati i migliori dei normali. L’Inter ha fatto qualcosa di non normale. I rimpianti sono per l’Europa. Avevamo un girone difficile in Champions e c’è mancato poco per superare il turno, poi basta vedere cos’è riuscito a fare il Borussia Dortmund... Che ha chiuso quinto a 25 punti dal Leverkusen, eppure è in finale di Champions. Champions ed Europa League sono i nostri rimpianti». Nel primissimo bilancio prima dei saluti, invece, nessun rimpianto: «Io valuto da sempre il mio lavoro per quello che trovo e per quello che lascio. Io ho trovato certe situazioni e lascio, se lascerò il Milan, un’altra situazione. Altre cose sono molte chiacchier­e e pochi contenuti».

 ?? IPP ?? Condottier­o sconfitto Stefano Pioli, 58 anni, mentre cerca di infondere grinta al suo Milan durante la partita persa contro il Torino
IPP Condottier­o sconfitto Stefano Pioli, 58 anni, mentre cerca di infondere grinta al suo Milan durante la partita persa contro il Torino

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy