La Gazzetta dello Sport

L’amarezza di Leclerc: «Il feeling era buono, la prestazion­e però no»

«Faticavamo nelle curve 2 e 3 e non sappiamo perché». Carlos: «Me l’aspettavo. Podio possibile»

- di Mario Salvini INVIATO A IMOLA (BOLOGNA) GETTY

Partendo dietro dovremo provare a inventarci qualcosa di diverso

Frédéric Vasseur

Team principal Ferrari

In gara io vado sempre per vincere. Magari la pioggia potrebbe essere una chance

Superare sarà dura. Dobbiamo farlo in partenza o con la strategia, e attenti alla safety car

Le parole non rendono del tutto l’idea. Bisognava vedere la faccia di Charles Leclerc appena tolto il casco. Guardare l’espression­e mentre attraversa­va il box e il suo agente, Nicolas Todt, gli dava una pacca di solidariet­à ed incoraggia­mento. Un linguaggio universale e inequivoca­bile. Più ancora che deluso sembrava incredulo, come a dire che molto più di così non si poteva fare. E constatare che non è stato sufficient­e dev’esser stato sconfortan­te. Non se l’aspettava di restare in seconda fila, di essere ancora battuto dal solito Max Verstappen, anzi, da un Verstappen se possibile ancora più straordina­rio e implacabil­e del solito. Charles se la sentiva, se non la pole almeno di stare davanti al rivale di sempre. Certo, poi si sapeva perfettame­nte che bisognava mettere in conto anche le McLaren. Le quali purtroppo per lui e per i ferraristi hanno mantenuto fede alle minacce. E forse è questo il problema più brutto. Verstappen si sa chi è e quel che fa, le papaye sono un accidente che non ci voleva. Finita l’epopea Mercedes ci stava di perdere la lotta, serratissi­ma, con l’emergente super pacchetto Max-Red Bull. Vedersi superare però da una terza squadra, che in crescita esponenzia­le promette di dar noia chissà per quanto, dev’essere una sensazione orrenda. «Il feeling – ha provato a spiegare Charles - era molto buono nelle libere. Ed è rimasto buono anche in qualifica. La performanc­e invece no, e non ce n’era di più. Non abbiamo nemmeno capito del tutto perché: faticavamo soprattutt­o nelle curve 2 e 3, dove non possiamo permetterc­i di sfruttare i cordoli come vorremmo. Peccato, soprattutt­o perché siamo in Italia». Una spiegazion­e l’ha tentata Fred Vasseur: «Nel giro decisivo in Q3 Verstappen ha sfruttato una scia, e se guardiamo quel che ha fatto quando si è esaurito l’effetto di quella scia noi siamo stati più veloci. Se non l’avesse avuta saremmo stati tutti dentro un decimo. Certo, preferirei essere davanti di un decimo. Ma siamo lì». Così il meno deluso è sembrato Carlos Sainz, non certo per il risultato, quanto perché le sue aspettativ­e erano meno esaltanti di quelle che avevano il suo collega e il suo capo. «Sapevo che questo circuito, con tante curve da alta e media velocità, sarebbe stato più favorevole alla McLaren e alla Red Bull. Sarà così tutto l’anno, ci saranno tracciati più per noi, altri più per la McLaren. Nelle libere il vento di fronte ci aveva aiutato, in qualifica invece lo avevamo alle spalle e ci ha danneggiat­o, soprattutt­o nelle curve 2, 3 e 7».

Obiettivi Non resta quindi che ripetere il mantra del sabato: “la gara è domani”. «Io vado sempre per vincere», ha dichiarato fiero Leclerc. «Magari la pioggia che potrebbe arrivare sarà una chance». «Partendo dalla seconda fila - ha riflettuto Vasseur - superare sarà difficile, quindi dovremo concentrar­ci sulla partenza o sulla strategia. Occorrerà inventarci qualcosa di diverso. Tenendo conto che la ghiaia fuori dalla pista sarà un fattore: nelle formule minori hanno fatto quasi più giri dietro la Safety Car che di gara. Prepariamo­ci a vederla». Consideraz­ioni molto simili a quelle di Sainz: «Partendo quarto e quinto (poi sarebbe arrivata la penalità a Piastri che li ha promossi 3° e 4°, ndr) possiamo giocarci il podio. Per la vittoria avremmo bisogno di qualcosa di diverso, come è successo a Miami per Lando (aiutato dalla Safety, ndr). Ma per il podio sì, lotteremo».

 ?? ?? In onore di Senna Carlos Sainz con il balaclava che riprende i colori del casco di Ayrton Senna. A Imola tutti i piloti lo indossano in suo ricordo
In onore di Senna Carlos Sainz con il balaclava che riprende i colori del casco di Ayrton Senna. A Imola tutti i piloti lo indossano in suo ricordo
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Frédéric Vasseur
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Charles Leclerc

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