È L’ORA DELLA SVOLTA? ORA SERVE IL BEL GIOCO E BELLINGHAM GRAZIATO
Squalificata con la condizionale, la stella del Real giocherà: contro una Svizzera in ottima forma, a Southgate gli inglesi chiedono il cambio di rotta
Bellingham gioca, l’Inghilterra chissà. Il primo dubbio è svanito nella mattinata di ieri, quando il giocatore è stato squalificato dall’Uefa per una giornata ma con la condizionale e quindi sarà regolarmente in campo; per il secondo bisogna aspettare la partita di Dusseldorf. La Svizzera è un avversario di livello superiore rispetto alla pur ammirevole Slovacchia vista a Gelsenkirchen negli ottavi e, se vorrà sbarcare in semifinale per la seconda volta consecutiva, l’Inghilterra dovrà alzare sensibilmente il livello: contro la squadra di Yakin affidarsi alle iniziative individuali dei campioni potrebbe non bastare.
Difesa a tre Gareth Southgate fa cifra tonda: cento panchine, prima di lui solo Walter Winterbottom e Alf Ramsey. Ma in caso di sconfitta sarebbe anche l’ultima: «È un motivo di orgoglio arrivare a questo numero, ma anche la cosa meno importante. Conta solo che sia un quarto di finale. Sicuramente in futuro guarderò con soddisfazione a questo traguardo, ma adesso proprio non ci penso». È presto per i bilanci e il c.t. preferisce concentrarsi sulla preparazione tattica della partita con la Svizzera. L’Inghilterra potrebbe giocare con la difesa a tre, scelta apparentemente difensiva ma in realtà sarebbe un modo per togliere spazio agli avversari, per accentrare Foden e Bellingham alle spalle di Kane e per liberare le corsie. Southgate resta vago: «Prendo sempre in considerazione ogni possibile sistema per approcciare una gara. Ma nel calcio moderno capita di difendere a tre o a quattro nella stessa partita. La Svizzera, ad esempio, è molto fluida: passa spesso da tre a quattro e viceversa».
Le mosse Yakin, più che al modulo, pensa agli interpreti. Il c.t. della Svizzera sta valutando di riproporre la stessa formazione che ha battuto gli azzurri negli ottavi. Nei giorni scorsi sembrava sicuro il rientro di Widmer dopo il turno di squalifica, con il conseguente avanzamento di Ndoye e la rinuncia a Rieder. Ma nelle ultime ore è cresciuta la tentazione di aggredire gli inglesi fin dall’inizio, di costringerli a difendersi e quindi di schierare la formazione iper offensiva che schiantò l’Italia. Una delle chiavi sarà la condizione atletica: quella degli svizzeri è sembrata ottima, quella degli inglesi non tanto. Comunque, che difenda a tre o a quattro, i titolari di Southgate saranno più o meno i soliti. Ieri mattina è arrivata la notizia della squalifica con condizionale per Jude Bellingham dopo il gestaccio durante l’esultanza contro la Slovacchia: per il trequartista del Real Madrid, multato di trentamila euro, lo stop di un turno scatterà al prossimo caso di condotta disdicevole da qui a un anno. «È una decisione di buon senso - commenta Southgate -, Jude non voleva offendere nessuno, non aveva cattive intenzioni, è stato solo un modo per scaricare l’adrenalina».
Vincere L’Inghilterra non è mai arrivata in finale in un grande torneo internazionale giocato fuori dall’isola (nell’Europeo itinerante disputato nel 2021 la squadra di Southgate scese in campo quasi sempre a Wembley). Il tabellone ha preparato un percorso teoricamente più semplice rispetto a quello toccato alle altre grandi storiche del calcio europeo. Tra l’altro l’Inghilterra ha perso solo uno degli ultimi ventiquattro incontri con la Svizzera e nessuno degli ultimi tredici. L’ultima sconfitta risale al maggio del 1981 quando Southgate undicenne iniziava la trafila del settore giovanile del Southampton: «Non mi piace che si sottovalutino i nostri avversari. Sembra che sia tutto dovuto. Ma ogni vittoria è una conquista. Ci sono nazionali che l’opinione pubblica ritiene inferiori a noi ma che hanno ottenuto risultati migliori dei nostri. La Svizzera finora è stata eccezionale, ha fatto vedere un bel calcio e soprattutto sa individuare i punti deboli dei rivali». Southgate sa che dalla sua nazionale i tifosi inglesi si aspettano vittorie, ma anche bel gioco: «Negli ultimi giorni ho visto dei miglioramenti e sono convinto che dal punto di vista psicologico ci farà molto bene aver passato il turno contro la Slovacchia soffrendo e rimontando». Tanto in fondo conta solo vincere. E questo Southgate lo sa benissimo.