LUKAKU O ZIRKZEE? IL MERCATO DEL MILAN LO DEVE FARE FONSECA
L’alba di una nuova avventura porta con sé, inevitabilmente, molta curiosità e anche qualche dubbio. Come sarà il Milan stile Fonseca che sta per nascere? Come giocherà? Quali operazioni di mercato verranno concluse? Logico che i tifosi si pongano queste domande in attesa di vedere all’opera la squadra nelle prime uscite stagionali. I rossoneri sono nel bel mezzo di una rivoluzione, sia a livello tecnico sia a livello dirigenziale perché l’avvento di Zlatan Ibrahimovic è qualcosa che incide parecchio all’interno del club. Bisogna capire se la strada intrapresa è quella giusta. Innanzitutto partiamo dall’allenatore: Paulo Fonseca. L’ho seguito quando era in Ucraina allo Shakhtar Donetsk: lì aveva fatto bene. Poi è venuto in Italia, alla Roma, ma è sempre difficile giudicare un tecnico che sbarca nell’ambiente giallorosso perché molte sono le pressioni e non sempre c’è la tranquillità necessaria per lavorare in profondità. Fonseca si è quindi trasferito in Francia, al Lilla, dove ha ottenuto un quinto e un quarto posto. Il Milan, prima di tesserarlo, lo ha seguito a lungo e si è convinto della sua bravura. Io non riesco a dare un giudizio senza averlo visto all’opera e mi sembra anche di poter aggiungere che
i tifosi rossoneri dovranno avere pazienza, perché non si costruisce un palazzo dall’oggi al domani. La cosa fondamentale è che l’allenatore e il club siano sintonizzati sulla medesima lunghezza d’onda, e che non ci siano incomprensioni o, peggio, fratture.
Mi spiego meglio: adesso siamo nel pieno del calciomercato ed è necessario che i dirigenti seguano le indicazioni dell’allenatore per allestire la squadra che lui ha in mente.
Leggo che i rossoneri, per il ruolo di centravanti, pensano a Lukaku o a Zirkzee, e allora mi viene da dire: sono due attaccanti completamente diversi tra loro, uno è potente e va via di forza, si appoggia alle sue qualità fisiche, mentre l’altro è tecnico e ama giocare con i compagni, dialogare con i centrocampisti, triangolare nello stretto. Possibile che tutt’e due facciano al caso del Milan? O scegli Lukaku o scegli Zirkzee.
Ecco, mi piacerebbe conoscere, sull’argomento, l’opinione di Fonseca che avrà poi il compito di mettere in campo il centravanti. Gli piace di più un tipo alla Lukaku o un tipo alla Zirkzee? Lo stesso discorso potrei farlo per altri ruoli e conduce alla seguente conclusione: soltanto l’allenatore, in base allo stile e al gioco che vuole dare alla squadra, sa quali sono gli elementi adatti. Dunque mi aspetto che Fonseca incida parecchio nel mercato dei rossoneri, perché questo aspetto può fare la differenza.
Il Milan della passata stagione ha avuto un inizio molto difficile a causa dei tanti acquisti (in gran parte stranieri) fatti in estate. Non è mai semplice assemblare i giocatori, se poi vengono dall’estero e non conoscono le caratteristiche del nostro campionato diventa ancora più complicato. Difatti soltanto nella seconda parte dell’annata Pioli è riuscito a dare un volto preciso alla squadra. Se il passato deve insegnare, mi auguro che i dirigenti rossoneri non commettano gli stessi errori. Credo che Fonseca abbia già dimostrato di puntare su una precisa e solida organizzazione di gioco e sul desiderio di dominio del campo. Questo è molto importante perché si tratta di un’idea perfettamente in linea con lo sviluppo del calcio moderno. È tuttavia fondamentale che i suoi giocatori facciano pressing a tutto campo, che mantengano le corrette distanze dei reparti,
In piena rivoluzione, la società rossonera scelga gli uomini più adatti alle idee del tecnico. Poi serviranno tempo e pazienza
altrimenti il lavoro viene vanificato. Sarà, questo che sta per iniziare, un periodo di insegnamento da parte del tecnico portoghese e di apprendimento da parte dei suoi ragazzi. I quali, fin da subito, devono mostrarsi umili e disponibili. I dirigenti, soprattutto al principio dell’avventura, avranno il compito di affiancare Fonseca, di aiutarlo e di supportarlo.
E poi, alla fine, metto il ruolo del pubblico. Quello del Milan lo conosco abbastanza bene: è esigente, ama la bellezza, vuole lo spettacolo. Ecco, in questo caso la gente dovrà avere pazienza e non mettere sotto pressione l’allenatore e i giocatori. Il tempo, se sfruttato bene, è sempre galantuomo.