Da Matarò alla Masia Un predestinato già a 15 anni con Xavi
Le radici Yamal, originario del Marocco e della Guinea Equatoriale, è legatissimo alla cittadina dov’è nato
Bisogna partire da Rocafonda. Per forza. È il “barrio” di Mataró dove Lamine Yamal è cresciuto e che ricorda ogni volta che segna, disegnando con le mani i numeri tre, zero e quattro che fanno riferimento al codice postale 08304. Mataró è una cittadina della cintura di Barcellona non particolarmente attrattiva, e Rocafonda è un quartiere complicato. Lì lo zio di Lamine, Abdul, ha una panetteria proprio di fronte al campo da calcio della squadretta del “barrio”, e il locale è già luogo di culto e di pellegrinaggio. Lamine sulle scarpe ha serigrafato il 304 e le bandiere di Marocco e Guinea Equatoriale, i Paesi di origine di padre e madre. Emigrazione, e integrazione. Rocio de Meer, portavoce e deputata di Vox, partito dell’ultradestra spagnola, ha definito “letamai multiculturali” i quartieri come Rocafonda, e il padre di Lamine nel 2023 è stato condannato a pagare una multa da 546 euro per aver attaccato e buttato giù un gazebo di Vox al grido di “Razzisti!”.
Con Giulia Mounir ha 37 anni (uno meno di Jesus Navas), da tempo ha divorziato da Sheila, ma sua madre Fatima, la nonna paterna del calciatore, è stata una figura fondamentale nella crescita del bambino. Che a 5 anni era già alla Masía. Undici anni dopo è ancora li. Dorme e studia a Sant Joan Despí, il centro tecnico del Barcellona. E la sera spesso gioca a Teqball in coppia con Giulia Dragoni, la ragazza prodigio del calcio femminile italiano e canterana blaugrana. Lamine è entrato prestissimo alla Masía perché i genitori parlarono chiaro col Barça: se volevano prendersi il ragazzo dovevano garantirgli vitto, alloggio ed educazione, perché loro non ce la facevano a portarlo su e giù da Mataró. E così è stato. Le limitazioni economiche della famiglia Yamal sono il background anche della famosa foto del 2007 col 20enne Leo Messi che fa il bagnetto a un bimbetto di 6 mesi, Lamine Yamal, che per la prima volta metteva piede al Camp Nou: erano foto per un calendario Unicef che aveva reclutato i bambini nelle famiglie che stava assistendo. E tra queste c’erano i Yamal. Xavi profeta Il Barça ha preso sotto la sua ala pedagogica e sportiva il piccolo Lamine, e ora si trova in mano un tesoro addirittura più precoce di Messi. Quando Xavi tornò dal Qatar per sostituire Ronald Koeman nella panchina del Barcellona, nell’autunno del 2021, sapeva già dell’esistenza di questo bimbo prodigio abituato a giocare con ragazzi molto più grandi di lui e disse subito che sarebbe arrivato in prima squadra. Nessuno pensava che potesse farlo tanto presto: primi allenamenti nel settembre ‘22, debutto ad aprile 2023. Sedici mesi fa, come gli anni di Lamine. Il ragazzino di Rocafonda che si è presentato nel ritiro della Foresta Nera con i libri di scuola e che sogna di conquistare l’Europa.