La Gazzetta dello Sport

CHE FORZA VINGEGAARD POGACAR STIA ATTENTO: SIA MENO IMPULSIVO

- di DAVIDE CASSANI

Scatta Tadej Pogacar, vince Jonas Vingegaard. Che spettacolo ieri sul Massiccio Centrale.

Ora abbiamo la certezza: il danese è tornato e ancora una volta questo Tour de France se lo giocherann­o loro due. Tadej aveva un piano, staccare tutti per mettere al sicuro la sua maglia gialla, ma non aveva fatto i conti con un Vingegaard così pimpante. Mi piace davvero un sacco Tadej perché non si risparmia, perché accende la corsa, perché di calcoli ne fa ben pochi, però se vuole tornare a vincere il Tour de France deve cominciare a studiare bene e con la massima attenzione le prossime tappe.

Ho l’impression­e che, quando le cose non vanno come si prefigge, lo sloveno vada in confusione. Ha un’arma micidiale: il cambio di ritmo, anche ieri quando è partito a 32 chilometri dal traguardo nessuno è riuscito a resistergl­i, ma non era forse meglio aspettare la salita successiva? Anche quella presentava gli ultimi 1000 metri molto ripidi e sicurament­e sarebbe riuscito a staccare tutti ugualmente, magari riuscendo ad arrivare solo al traguardo. Forse pensava che Vingegaard non potesse andare così forte. Fatto sta che oggi, secondo me, ha qualche certezza in meno.

E Vingegaard? Il solo fatto che abbia battuto in una volata a due lo sloveno mi fa pensare che già sui Pirenei il danese si muoverà diversamen­te. Ha capito che vincere anche questo Tour non è utopia, ma non sarà facile. Non ha la squadra che aveva a disposizio­ne negli ultimi due anni e in salita sarà lui in prima persona che dovrà cercare di mettere alle corde Pogacar. Lo sloveno ha un vantaggio, anzi due: non è costretto ad attaccare, dato che indossa la maglia gialla, e può contare sulla squadra più forte del gruppo. Ma dovranno cambiare strategia e soprattutt­o pensare tutti quanti alla vittoria di Tadej e non al piazzament­o personale.

La piccola crisi di Pogacar non è un segnale d’allarme, ma Tadej per vincere non deve sbagliare nulla perché al minimo errore il danese ne può approfitta­re. Jonas ha recuperato in pieno, è un freddo calcolator­e e gestisce al meglio tutte le situazioni. Scusatemi, intendo freddo calcolator­e in corsa perché oggi, nelle interviste del dopo tappa, abbiamo visto un Jonas che di freddo aveva ben poco. Le sue lacrime, la sua emozione è diventata la nostra e quei momenti sono stati tra i più belli della giornata di ieri.

Tornando alle sue capacità di gestire le situazioni difficili, basta vedere come Vingegaard ha costruito gli ultimi due vittoriosi Tour e soprattutt­o come è riuscito a superare il terribile incidente nel Giro dei Paesi Baschi.

Forse in quei giorni dopo il traumatico stop è addirittur­a emerso un nuovo Vingegaard, più emotivo e migliore. Continuerà a essere un super Tour de France perché non abbiamo la minima idea di chi potrà vincerlo. E le salite, quelle vere, devono ancora arrivare.

Al Tour il danese mostra di essersi ripreso del tutto. Lo sloveno dovrà gestire di più la corsa

 ?? ?? Sfida tra giganti Il danese Jonas Vingegaard, 27 anni, esulta dopo aver tagliato il traguardo dell’11ª tappa del Tour de France davanti alla maglia gialla Tadej Pogacar (25 anni)
Sfida tra giganti Il danese Jonas Vingegaard, 27 anni, esulta dopo aver tagliato il traguardo dell’11ª tappa del Tour de France davanti alla maglia gialla Tadej Pogacar (25 anni)
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