I PAOLINI È IL GIORNO PER FARE LA STORIA «MI SUCCEDONO COSE INCREDIBILI»
l treno che porta alla storia per Jasmine Paolini passa sul Centrale di Wimbledon alle 14.30 italiane. Gioca contro la croata Donna Vekic, che come lei a 28 anni sta vivendo il momento più bello della carriera. Si gioca, l’azzurra che dopo il torneo dell’All England Club entrerà per la prima volta tra le migliori 5 del mondo, la chance di diventare la prima italiana nella finale dello Slam londinese. È il sogno da cui Jasmine non vuole più svegliarsi, la fine di quella metamorfosi che nell’ultimo anno l’ha portata a diventare una giocatrice di livello assoluto, una che arriva alla finale di Parigi e in semifinale a Wimbledon. Una che ancora non si rende bene conto di quello che sta facendo, ma che più gioca più incanta e convince sé stessa che non è tutto un sogno, che quel dritto esplosivo e quel gioco a rete diventato da “erbivora” consumata anche grazie ai progressi fatti giocando in doppio con Sara Errani l’hanno portata ad un livello che sognava ma che non credeva più di poter raggiungere.
Attesa Jasmine prima di questo mese non aveva mai vinto a Wimbledon in carriera. Adesso è arrivata a giocare su quei campi che da bambina, da fan sfegatata di Federer, guardava in tv sognando un giorno di arrivarci. Sul Centrale oggi l’attrazione è lei, con la chance di fare qualcosa di storico, di giocare due finali consecutive di uno slam. Per questo ha passato la vigilia a preparare la sfida con Vekic: in carriera finora l’ha affrontata solo due volte, perdendo il primo confronto a Courmayeur 2021 e vincendo invece al primo turno lo scorso anno sul cemento di Montreal. «Donna serve davvero bene e lotta su ogni palla, come sto facendo io - ha confessato di aver cominciato a studiare Vekic subito dopo la vittoria nei quarti con Emma Navarro, un’impressionante dimostrazione di forza durata meno di un’ora -. Il mio dritto mi ha aiutato molto in questo torneo, spero lo faccia ancora. Per batterla dovrò anche rispondere bene, farla correre. Sull’erba per fare la differenza devi servire bene, rispondere bene e cercare di controllare ogni punto perché difendere è difficile».
Convinzione L’ultimo anno, tutti i risultati che ha ottenuto (24 vittorie in 36 partite stagionali, la vittoria a Dubai, l’exploit a Parigi e le semifinali a Eastbourne il mese scorso), le hanno dimostrato che può essere grandissima. Jasmine però non vuole cambiare le sue abitudini: sorride ogni volta che può, come quando in campo attacca col suo dritto irresistibile, e approccia questo storico Wimbledon senza guardare troppo avanti ma pensando solo alla prossima partita. «Sono dentro una bolla in cui mi ritrovo a pensare match dopo match, ed è difficile uscirne - racconta -. Le cose che mi stanno succedendo sono tutte incredibili, e se prima di Parigi mi avessero detto che avrei fatto semifinale lì e qui a Wimbledon avrei pensato ad uno scherzo. Però adesso ci sono, sono in quei campi che ho sognato da bambina e penso che non è normale, che devo essere contenta. È difficile per me dire che posso vincere il torneo, mi sembra già difficile la prossima partita perché è comunque una semifinale slam e a questo livello trovi sempre avversari forti. Sarà una
Alle 14.30 sul Centrale contro la croata Vekic: «Sono in una bolla, mi sembra uno scherzo tra Parigi e Wimbledon. Devo rispondere bene»
partita sicuramente dura, in cui dovrò cercare di giocare al meglio e concentrarmi su quello che devo fare senza avere troppi pensieri per la testa». È questo atteggiamento che l’ha portata fino a questo punto, ad andare lontana più di qualsiasi altra italiana avesse fatto prima, a fare cose incredibili. In un torneo che negli ultimi 7 anni, chiuso il regno di Serena Williams, ha avuto sette vincitrici diverse però tutto è possibile. Per cominciare a crederlo davvero, però, Paolini deve prima prendere quel treno che porta alla storia che passa alle 14.30 sul Centrale di Wimbledon.