«AVEVO UN VIRUS ADESSO RIPOSO E PUNTO TUTTO SULL’OLIMPIADE»
Jannik ha lasciato Londra, da ieri è già a Montecarlo. Rinuncia a Bastad della prossima settimana, tornerà sulla terra ai Giochi: «Dobbiamo capire le cause, ma si poteva gestirla meglio»
Eadesso? Bisogna di nuovo tirarsi su morale e maniche, riprendere a lavorare per ritrovare la gioia e la vittoria. Jannik Sinner mastica amaro, e la consolazione di rimanere numero 1 al mondo chiunque solleverà il trofeo di Wimbledon non è sufficiente a strappargli un sorriso. Nemmeno un sospiro di sollievo. Dopo il Roland Garros, che aveva giocato con tanti dubbi sulla tenuta fisica dovuti allo stop per curare l’anca, anche
Wimbledon sarà un torneo da vedere sul divano, almeno nelle fasi finali. La sconfitta ai quarti contro Daniil Medvedev fa particolarmente male, perché arriva su una superficie che ha scoperto essergli amica, con la semifinale raggiunta lo scorso anno e la vittoria netta e convincente a Halle, un tempo giardino di casa Federer.
Il malanno
Ancora una volta è stato il fisico a cedere sotto il peso di pressione e stanchezza. Jannik in conferenza stampa, dopo la partita, ha detto di aver contratto probabilmente un virus, qualcosa che in campo non gli permetteva di respirare bene, che gli ha causato giramenti di testa, nausea e debolezza, forse lo stesso che negli ultimi due giorni ha costretto al ritiro alcuni giocatori e giocatrici del torneo di doppio misto: «Già la notte prima della partita non mi sentivo bene. Non ho dormito quanto avrei voluto, non ero riposato». Il medico, dopo aver visto Sinner molto in difficoltà, gli ha chiesto di tornare negli spogliatoi per riprendersi, consigliando di valutare l’ipotesi ritiro. In quegli stessi momenti a Jasmine Paolini, che aspettava di entrare dopo Sinner sul Campo 1 , è stato detto di scaldarsi e tenersi pronta perché il match precedente non sarebbe durato ancora a lungo. E invece Sinner è tornato in campo e ha provato a lottare con quello che aveva, evidentemente non abbastanza in quel momento per battere un avversario forte e motivato come Medvedev. Un vero peccato, perché se fosse riuscito a passare, avrebbe avuto due giorni di tempo per recuperare a pieno le forze.
Niente Svezia Jannik è tornato ieri a Montecarlo, a casa sua, proprio come aveva fatto dopo l’amara sconfitta di Parigi, quando Carlos Alcaraz lo aveva fermato, guarda caso al quinto set. Ma se allora poteva esserci l’alibi del primo torneo dopo la lunga assenza per curare l’anca, stavolta tutto sembrava filare liscio. Sinner però è un ragazzo sveglio e pragmatico, non ama aggrapparsi alla sfortuna o al caso: «Non mi piace parlare di queste cose - ha detto -, bisogna capire bene le cause di questo calo fisico. Magari dovevo solo gestirmi meglio». Il che potrebbe far pensare a qualcosa di legato all’alimentazione prima della partita. Il numero 1 al mondo e la squadra hanno fatto il punto ieri, ancora a botta calda, per decidere i prossimi passi,
Non amo parlare di sfortuna e sulle sconfitte al quinto set c’è un solo modo: dovrò crescere e lavorare
Ho ancora molti margini e sono fiducioso per i prossimi tornei: dopo Parigi preparerò New York
Jannik Sinner
L’allarme «Già la notte prima della partita non mi sentivo bene Non ho dormito quanto avrei voluto»
tra recupero e ripresa degli allenamenti. La prima scelta è stata quella di saltare il torneo di Bastad, in Svezia: «Mi spiace dover annunciare che devo rinunciare a partecipare al torneo di Bastad la prossima settimana per un problema di affaticamento - ha comunicato in maniera ufficiale sul suo profilo Instagram -. Non è stata una decisione facile perché mi sarebbe piaciuto giocare, ma il mio team ed i medici mi hanno detto che sarebbe stato meglio prendermi un po’ di tempo per riposare e recuperare».
Testa ai Giochi A Bastad, Sinner sarebbe andato per preparasi sulla terra ai Giochi di Parigi. Il 250 svedese, quest’anno, ha un tabellone da Masters 1000 con tanti campioni che hanno scelto di giocare un torneo sul rosso in prospettiva olimpica. Sinner, però si allenerà a Montecarlo: lì può stare tranquillo, evitare altri viaggi, mangiare a casa e dormire nel suo letto, cosa che apprezza in maniera particolare. Nel Principato, poi, non mancano i campioni con cui allenarsi: quasi tutti i tennisti vivono lì e si allenano al Country, come fa Jannik abitualmente. Dopo la sconfitta a Wimbledon, il numero 1 al mondo aveva già puntato il prossimo obiettivo, l'occasione per voltare pagina e tornare a vincere. Il torneo olimpico, dove troverà anche due agguerritissimi rivali come Alcaraz e Djokovic, è l’ideale per tornare a mettersi alla prova e riprendere fiducia.
Lo Slam La spedizione azzurra partirà per Parigi il 23 luglio, con il sorteggio dei tabelloni fissato per il 25: «È un appuntamento importante a cui teniamo molto - ha proseguito Sinner -. Un torneo bellissimo dove spero di ripartire e fare bene e poi si tornerà sul cemento, dove mi piace molto giocare». L’obiettivo è essere pronto, fisicamente e mentalmente, per un grande Us Open: «Sulle sconfitte al quinto dovrò lavorare, perché si deve sempre crescere e su questo aspetto ho ancora molti margini - ha concluso -. Quello che conta di più, per me ora sono tornei più importanti: l’Olimpiade e poi New York».
I cinque cerchi «Appuntamento a cui tengo molto: evento bellissimo dove la speranza è fare bene...»