Finalmente Ciccone, quinto Moser e Nibali: «Deve crederci»
Ha corso bene una tappa complicata. Il 5° posto in classifica non gli è precluso, ho visto che tanti sono già al limite
Prospettiva Bella prestazione dell’abruzzese, 10° in classifica. Il trentino: «Avrà più spazio perché Pogacar adesso sarà meno spavaldo»
Ciccone non lo lasciano andar via facilmente. Se i gregari di Pogacar lavoreranno molto, potrebbe scavalcarli
Giulio Ciccone sta arrivando, e la considerazione prende ancor più valore per il fatto che le “sue” tappe - quelle di alta montagna, con diverse salite una dietro l’altra - di fatto devono ancora esserci. «Mi sono sentito bene, e sono soddisfatto. Devo cercare di sfruttare questa bella condizione e vedere cosa succede», ha detto il 29enne abruzzese della Lidl-Trek. Ieri è stato il primo della classe medio-alta di questo Tour, 5° a 1’47”: solo Vingegaard, Pogacar, Evenepoel e Roglic hanno fatto meglio di lui sul Massiccio Centrale e la cosa gli è valsa l’ingresso nei primi dieci. Giulio è decimo a 7’36” da Pogacar, ma il quinto posto di Almeida è più vicino, dista 3’16”. Così, la “scelta” tra un piazzamento nella top-ten finale e un successo di tappa non appare più così necessaria: «Guardando i distacchi dai primi quattro, per le fughe ci sarà spazio», l’analisi di Ciccone. «Tappa o primi dieci? Speriamo entrambe le cose», ammette il team manager Luca Guercilena.
Speranza Maglia a pois 2023, ultimo dei nostri a essere al comando del Tour (per due giorni nel 2019) e ora anche speranza principale per l’Italia di lasciare un segno in questa edizione, magari conquistando quella tappa che ci manca dal 27 luglio 2019, successo di Nibali a Val Thorens (il digiuno è arrivato quota 96): Giulio Ciccone adesso è tutto questo. Ma fino al punto di poter sperare addirittura un quinto posto finale, dietro a quei quattro? «Questo è un sogno - dice Guercilena - ma probabilmente è davvero dura perché la Uae-Emirates finora sta volando». In effetti la squadra di Tadej Pogacar ne piazza quattro, grazie ad Almeida, Adam Yates e Ayuso (peraltro ieri sottotono) nei primi nove. Il tutto quando il Tour è ormai oltre il giro di boa. «Io sto meglio della prima settimana — commenta Ciccone —.
Opinione E dall’Italia pure Vincenzo Nibali e Francesco Moser incoraggiano l’abruzzese: «Un quinto posto al termine di una giornata così non è cosa da poco — spiega lo Squalo, che dieci anni fa in questi giorni dominava il Tour —. Giulio ha corso bene ed è in crescita, anche se in questa posizione di classifica difficilmente lo lasceranno andare a vincere una tappa e battere nello scontro diretto i primi quattro è complicato. Se poi gli uomini della Uae dovranno lavorare molto per Pogacar, potrebbe scavalcarli e a quel punto il piazzamento nella generale da buono potrebbe diventare ottimo».
«Ha corso bene una tappa complicata — commenta Moser —. Se non avrà momenti no e continuerà così, senza dubbio risalirà altre posizioni. Un eventuale quinto posto non gli è precluso, perché ho visto nel finale di oggi (ieri, ndr) tanti che sono arrivati al limite». E il trentino aggiunge anche una nota tattica: «Pogacar adesso sarà meno spavaldo, perché ha visto un Vingegaard in crescita che potrebbe ulteriormente migliorare. Con una Uae più cauta, pure Ciccone potrebbe avere qualche spazio in più, anche per un successo di tappa. Deve crederci».