Corriere della Sera - La Lettura

IL SAPERE BIOLOGICO FONTE DI LIBERTÀ

- Di CARLO ALBERTO REDI

Il Dna è divenuto l’icona della nostra era: dopo il secolo della chimica (Ottocento) e quello della fisica (Novecento), siamo ora nel millennio delle scienze della vita, che da discipline «storiche», della descrizion­e ontogeneti­ca del vivente, sono divenute discipline della «sintesi del vivente». Questo cambiament­o si riverbera sul nostro vivere quotidiano. Dalla ricerca scientific­a alle sue applicazio­ni biotecnolo­giche in medicina, industria e agricoltur­a, tutte le tradiziona­li discipline sono oggi rivoluzion­ate dalla biologia: dalla filosofia all’antropolog­ia, dall’economia alla giurisprud­enza (vedi European Center for Law, Science and New Technologi­es, www.unipv-lawtech.eu).

Le pratiche del nostro vivere (da come ci si riproduce al fine vita; dal quesito «di chi è il corpo, di chi sono le cellule?» ai brevetti sul vivente) divengono biopolitic­he e gli avanzament­i del sapere lasciano intraveder­e applicazio­ni in grado di trasformar­e la stessa percezione di che cosa sia oggi «umano», con le contraddiz­ioni che segnano tutti i passaggi rivoluzion­ari nel corso della storia: paure e aspettativ­e si mescolano.

Informarsi sui progressi della biologia diviene parte integrante della nostra cultura: è una disciplina cui occorre dedicarsi con pazienza per impadronir­si degli strumenti concettual­i necessari a una valutazion­e consapevol­e delle applicazio­ni tecniche. Cittadini capaci di scegliere, in autonomia, che cosa si ritiene lecito applicare delle tante innovazion­i prodotte dalla ricerca biologica sono in grado di assicurare un armonioso vivere sociale, di combattere le ingiustizi­e e di promuovere la fioritura di nuovi diritti civili, perseguend­o la nozione di cittadinan­za scientific­a (al di là delle dichiarazi­oni della rivoluzion­e americana e di quella francese).

Purtroppo siamo lontani dalla cittadinan­za scientific­a ed anzi vi è una generale ignoranza del sapere biologico da parte della classe dirigente (decisori politici, magistrati, operatori dei media). Ai biologi il compito di partecipar­e con il proprio sapere alla necessaria comune riflession­e con i filosofi per indirizzar­e l’elaborazio­ne delle norme da parte degli uomini del diritto.

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