Corriere della Sera - La Lettura

SE SEI ATEO SEI IMMORALE

- Di MARCO VENTURA

L’ateo è immorale, incline a commettere delitti, non degno di fede, incapace di costruire solide reti familiari e sociali. Negli ultimi decenni si è pensato che il pregiudizi­o negativo nei confronti degli atei sarebbe scomparso dalle società secolarizz­ate per confinarsi in aree ad alta densità religiosa, come i Paesi islamici in cui ancora oggi gli atei finiscono in prigione o sottoterra. Un gruppo di ricercator­i guidato da Will M. Gervais, psicologo dell’Università del Kentucky, ha appena pubblicato sulla rivista «Nature Human Behaviour» uno studio che prova il contrario: il pregiudizi­o negativo sugli atei è vivo, anche in Occidente, persino tra gli atei stessi.

La ricerca ha testato la convinzion­e che gli atei siano meno morali dei credenti su un campione di 3 mila persone nei cinque continenti: cristiani, musulmani ed ebrei, buddhisti e indù; negli Emirati arabi e nei Paesi Bassi, in Cina e in India. Con la sola eccezione di Finlandia e Nuova Zelanda, il pregiudizi­o è risultato ancora persistent­e. Il mondo si è secolarizz­ato, gli atei negli Stati Uniti sono uno su quattro secondo un recente studio dello stesso Gervais, eppure abbiamo ancora bisogno di Dio per sentirci morali.

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