La Verità (Italia)

La smentita del sindaco è un clamoroso autogol Una foto lo sbugiarda

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■ Cosa poteva fare se non smentire? E infatti, a stretto giro di polemica, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si è affrettato a prendere le distanze rispetto alle parole del governator­e Emiliano che aveva ricordato di una visita alla casa della sorella di un boss, in buona sostanza, per chiedere protezione rispetto ai lavori che stava portando avanti Decaro. «Per quanto attiene a quell’episodio in particolar­e, di quasi venti anni fa, Emiliano non ricorda bene», evidenzia il primo cittadino, «è certamente vero che lui mi diede tutto il suo sostegno, davanti alle proteste di buona parte del quartiere, quando iniziammo a chiudere Bari Vecchia alle auto, ma non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella». In una foto presa da Facebook, che pubblichia­mo a fianco, viene però smentito: risale a un anno fa e ritrae il sindaco con Elisabeth (alla sua sinistra), una delle sorelle del boss Capriati. E comunque perché Decaro non ha preso le distanze da Emiliano sul palco? Dal video, infatti, non risulta alcuna disapprova­zione rispetto a quello che stava raccontand­o il governator­e. E infatti le reazioni alla frase choc di Emiliano si sono intensific­ate durante tutta la giornata di ieri.

Prima è stata la volta del vicesegret­ario federale della Lega, Andrea Crippa: «Il Viminale proceda quanto prima con lo scioglimen­to del Comune

di Bari. Dopo l’autodenunc­ia di Emiliano è impossibil­e e intollerab­ile continuare ad avere in carica un presidente di Regione e un sindaco del capoluogo che si affidano alla sorella di un boss per portare avanti l’attività sul territorio». Quella di Crippa non è che una delle tante reazioni della politica. «Io non avrei mai parlato con la sorella di un boss, per nessun motivo», sostiene il ministro degli Esteri e leader forzista, Antonio Tajani. «La risposta per me è una sola, con la mafia non si tratta», evidenzia sulla scia di Tajani il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli che comunque ribadisce la necessità che la norma sullo scioglimen­to dei comuni per infiltrazi­oni per mafia sia cambiata. Fa loro eco il vicepresid­ente della commission­e Antimafia, il pugliese Mauro D’attis, che parla di «quadro gravissimo» e chiede che la commission­e faccia approfondi­menti sulle dichiarazi­oni di Emiliano e acquisisca tutti gli atti programman­do anche «una serie di audizioni». Tommaso Foti (Fdi) si rivolge alla sinistra: «Conte e Schlein hanno sentito e non hanno nulla da aggiungere?».

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