Ci sono tanti dubbi sui mandanti della strage di Mosca
Ci sarebbero indizi per iniziare a riflettere, uno dei quali, la cattura dei terroristi in fuga verso il confine ucraino, richiede attenzione. Il fatto che uno dei terroristi catturati abbia ammesso di averlo fatto per denaro ma di non conoscere il mandante pagatore, addensa ulteriormente la cappa di dubbi che avvolge questa azione terroristica. Se poi aggiungiamo la premura con cui gli americani hanno escluso il coinvolgimento dell’ucraina e le parole in libertà di Mychajlo Podoljak, che ha addirittura accusato la Russia di provocazione messa in campo per fini di politica interna, l’interpretazione della realtà si fa ancora più difficile. E ora? Tremo al pensiero della reazione russa se le indagini dei servizi dovessero acquisire prove inconfutabili del coinvolgimento ucraino. Allo stesso tempo non posso fare a meno di domandarmi quale sarebbe la reazione dell’occidente dal momento che un fatto del genere, se provato, costituirebbe un grosso macigno sulla evoluzione del futuro prossimo. Difficile sostenere le posizioni guerriere sventolando la presunta superiorità morale di questo «giardino circondato dai lupi», copyright Josep Borrell. Complicato fare ancora spallucce alle svastiche tatuate sulle braccia dei «giusti» Tortuosa la politica della «esportazione della democrazia», in realtà perseguita dall’occidente, solo per supposti fini di personale garanzia. Una politica che, leggi Stati Uniti in primis, ha solo seminato morte e distruzione in ogni angolo del mondo, senza raggiungere di fatto nessun risultato, ammesso che un risultato fosse perseguito.