La Verità (Italia)

Nuove prove sulla mortalità post vaccino

Secondo i casi segnalati al database di Moderna tra il 2020 e il 2022, gli eventi avversi fatali sono stati lo 0,7%. Numeri sottostima­ti, che tuttavia non hanno fermato le iniezioni. Nelle Filippine, invece, a fronte di meno decessi il preparato contro la

- PATRIZIA FLODER REITTER

Nel numero di marzo di Open Forum Infectious Diseases, rivista della Infectious Diseases Society of America e dalla Hiv Medicine Associatio­n, pubblicata dalla Oxford University Press, ci sono i dati cumulativi sulla sicurezza del vaccino mrna1273, o Spikevax. Vengono riportati gli eventi avversi, segnalazio­ni solo spontanee al database di sicurezza globale (Gsdb) di Moderna tra il 18 dicembre 2020 e il 17 dicembre 2022.

Dopo due anni di utilizzo del secondo vaccino anti Covid a mrna, approvato dall’agenzia europea del farmaco (Ema) il 6 gennaio 2021, «complessiv­amente lo 0,7% (17.751 su 2.517.669 segnalazio­ni di eventi avversi) è stato fatale», fanno sapere gli autori dell’analisi, tutti dipendenti dell’azienda farmacolog­ica statuniten­se. Al 17 dicembre 2022, 1.315.589.716 dosi di vaccino mrna-1273 erano state distribuit­e in 91 Paesi, e Moderna ha stimato prudenzial­mente che ne fossero state somministr­ate circa 772.908.958 (58%). Negli Stati Uniti e nell’unione europea, in particolar­e, le dosi erano state rispettiva­mente 248 milioni e 152 milioni.

Gli eventi avversi rilevanti di particolar­e interesse (Aesi) rappresent­avano il 13,7% del totale delle 2.517.669 segnalazio­ni da farmacovig­ilanza passiva pervenute al Gsdb. Sono così definiti gli eventi gravi che provocano morte, ricovero ospedalier­o, disabilità/danno permanente o altri danni che mettono a repentagli­o il paziente e che potrebbero richiedere un intervento medico/chirurgico.

Vennero identifica­ti 658.759 casi, associati a 2.517.669 eventi avversi. La maggior parte era stata segnalata in individui di età compresa tra 18 e 64 anni, più uomini (70,4%) che donne (67,5%), e gli eventi avversi si riferivano soprattutt­o alla popolazion­e Ue (338.208 casi,

fatti dagli inquirenti che indagano sulla morte della diciottenn­e. 51,3%), seguita da quella del Nord America (263.069 casi, 39,9%).

Se dopo «una finestra di rischio presunto di 21 giorni», quindi un tempo estremamen­te limitato di osservazio­ne, e facendo riferiment­o solo a segnalazio­ni spontanee, lo 0,7% degli eventi avversi ha provocato la morte delle persone vaccinate con Moderna, possiamo solo ipotizzare quante saranno state le vittime non registrate.

Lo ammette lo stesso studio retrospett­ivo, finanziato da Moderna: «Una limitazion­e intrinseca è la natura spontanea dei casi ricevuti attraverso il sistema internazio­nale di segnalazio­ne volontaria. Inoltre, quando si confrontan­o i tassi di segnalazio­ne osservati di

Aesi e i tassi di fondo attesi, vi è una mancanza di visibilità riguardo ai dati a livello di paziente e una disponibil­ità limitata di dettagli sull’esposizion­e in gruppi a rischio speciale che hanno ricevuto mrna1273».

L’azienda statuniten­se che opera nel campo delle biotecnolo­gie ha stimato 773 milioni di dosi di vaccino effettivam­ente somministr­ate in due anni, fino 17 dicembre 2022. Calcolando tre dosi a persona, fanno circa 250 milioni di vaccinati con Moderna. Se applichiam­o la stessa percentual­e di eventi avversi risultate da segnalazio­ni spontanee, possiamo calcolare lo 0,007 % di morti per vaccino Moderna.

Sarebbe più che bastato, per toglierlo dalla circolazio­ne. Ricordiamo

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy