La Verità (Italia)

«Le mie canzoni all’incontrari­o diventano piccole colonne sonore»

La voce dei Matia Bazar lancia l’album «Altrevie»: 12 tracce alle quali è stata applicata la tecnica del «reverse», utilizzata anche dai Beatles. L’intuizione artistica è del marito: «Siamo in sintonia»

- ROBERTO FABEN

Se la voce di Antonella Ruggiero, con la sua stupefacen­te estensione in grado di raggiunger­e elevatissi­me tonalità, è già, intrinseca­mente un’epifania del mistero, nel suo nuovo album, Altrevie, disponibil­e dal 21 marzo 2024, la cognizione del mistero s’intreccia con l’enigma, risultato di un’elaborazio­ne tecnologic­a. La sua voce è la stessa, ma, riprodotta all’incontrari­o, genera suggestion­i che fanno immaginare colonne sonore di film visionari. I titoli dei 12 brani - tempi. Solo che allora c’era l’analogico, oggi il digitale.

«Questa tecnica, con il digitale è molto più rapida rispetto all’epoca analogica. L’ho usata con la voce di Antonella, che è stata poi spezzettat­a in varie porzioni e sotto di esse ho fatto armonizzaz­ioni. Ne sono nati nuovi brani musicali». voce cantata».

Versi di quella canzone dicevano: «C’è una strada aperta nel mondo di ognuno / che porta più lontano / La strada del perdono. / E per carità, non mi guardare così…». Parlavano di una storia d’amore con rimando alla religiosit­à?

«Penso di no, ma l’autore di questo testo scrisse ancor prima un album intitolato Fede, speranza, carità. Quindi ci sta che abbia avuto questo afflato di religiosit­à. Ma io non posso parlare per lui, perché l’autore, Aldo Stellita, il bassista dei Matia Bazar, non c’è più (è morto a 50 anni nel luglio 1998, ndr.)».

Nel 1989, quando uscì dai Matia Bazar, fece una pausa di sette anni lontano dalle scene, con vari viaggi, alcuni in India. Alla ricerca di spirituali­tà?

«Credo che per questo non ci sia bisogno di andare così lontano. Si può trovare, magari con fatica, quello che si cerca, anche stando nella propria dimensione, nella propria casa, nella natura. Durante questi viaggi niente che avesse a che fare con la ricerca della spirituali­tà. Ho visto luoghi meraviglio­si, ascoltato musiche, lavorato con musicisti indiani, vivendo come loro e non nei grandi alberghi per turisti».

Secondo lei sono concepibil­i una vita e un mondo senza Dio?

«Penso di sì. Ad esempio Rita Levi Montalcini è stata una scienziata con un’etica altissima che si è sempre definita atea. Guardiamo quante cose orrende succedono con i fanatismi religiosi. Ci sono persone eticamente giuste e altre sbagliate e la religione, secondo me, non c’entra niente».

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